Giubileo, il tram in via Nazionale non sarà pronto in tempo: i lavori termineranno nel 2027. Fedeli a piedi

"Cantieri chiusi durante il Giubileo"

Giubileo, il tram in via Nazionale non sarà pronto in tempo: i lavori termineranno nel 2027. Fedeli a piedi
Niente tram Termini-Vaticano-Aurelio per i pellegrini del Giubileo, una delle opere "simbolo" dell'Anno Santo le cui celebrazioni inizieranno l'8 dicembre 2024....

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Niente tram Termini-Vaticano-Aurelio per i pellegrini del Giubileo, una delle opere "simbolo" dell'Anno Santo le cui celebrazioni inizieranno l'8 dicembre 2024. Il commissario straordinario per le opere infrastrutturali del Giubileo, Maria Lucia Conti, nella sua relazione semestrale sullo stato di avanzamento degli interventi giubilari, prende atto dell'impossibilità di avere i cantieri aperti durante l'afflusso dei pellegrini. Per cui, il cantiere si dovrà fermare a novembre 2024.

LE INDICAZIONI

Nel testo predisposto dalla commissaria Conti si legge il nuovo cronoprogramma dei lavori: per la tratta da Termini a piazza Venezia il cantiere inizierà il 16 aprile 2024, quindici giorni prima della domenica di Pasqua del prossimo anno.

Poi chiuderà il 15 novembre dello stesso anno. Tutto fermo: via le ruspe, scavi coperti, niente transenne. Stando al cronoprogramma originale dell'opera, questi sette mesi sono quelli che corrispondono sostanzialmente alla realizzazione delle nuove gallerie dei pubblici servizi, quindi le fibre ottiche, le fogne, il gas e così via.
Secondo le nuove indicazioni temporali, si dovrebbe riprendere a scavare a capodanno 2026, quindi esattamente dopo la chiusura dell'Anno Santo, con conclusione alla fine di giugno 2026. Se «il ritardo di circa due mesi nella fase relativa alla progettazione» non ha comunque pregiudicato «il rispetto dei termini del Pnrr», maggiori problemi sono giunti dal «ritardo nell'inserimento in bilancio dell'opera che ha comportato l'impossibilità di accedere ai finanziamenti e, quindi, di avviare celermente le attività di progettazione», scrive ancora la commissaria Conti nella relazione. Per poi aggiungere che la «concomitanza del Giubileo con necessità di coordinare l'esecuzione delle opere e l'apertura dei cantieri con i flussi di pellegrini» è una criticità che determinerà «una consistente riduzione della produzione».

L'INTERVENTO

Nei progetti del Campidoglio finanziati con il Pnrr, la lobby della sinistra tramviaria ha fortemente voluto inserire questa opera controversa: da Termini verso il Vaticano e poi fino all'Aurelio. Solo che nel calendario del Comune, per l'Anno Santo, si sarebbe realizzata solo la prima parte dell'opera, da Termini a piazza Venezia, e anche in ritardo: la chiusura dei cantieri di questa tratta era prevista inizialmente per maggio 2025, quindi 6 mesi dopo l'apertura della Porta Santa.

LE CONTESTAZIONI

La prima contestazione all'opera è arrivata dai commercianti preoccupati di avere un cantiere così invasivo, nel pieno centro di Roma, per metà dell'intero Giubileo senza, per altro, neanche raggiungere l'obiettivo di portare i pellegrini direttamente in Vaticano.
Un allarme che è finito anche nelle carte della relazione della commissaria Conti che ricorda come «il 23 giugno 2023 Confcommercio Roma, in rappresentanza delle imprese del commercio dei servizi e terziario di Roma Capitale, ha manifestato al sindaco la propria preoccupazione per la realizzazione della linea tranviaria in concomitanza con gli altri lavori per il Giubileo 2025». «Impatto del cantiere non sostenibile» aveva detto il direttore generale di Confcommercio Roma, Romolo Guasco, al Messaggero.

Ma c'erano anche i dubbi degli archeologi - Umberto Broccoli e Paola Manetto, fra gli altri - sull'«altissimo rischio», definizione della Soprintendenza di Stato, per i beni archeologici e monumentali presenti lungo il tracciato dell'opera: le domus romane di via Nazionale, i Mercati di Traiano, la Torre delle Milizie e la tenuta dei grandi palazzi rinascimentali di tutto il centro storico cittadino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero