Giubileo, a Roma stretta del governo: scioperi vietati nei servizi pubblici

Giubileo, a Roma stretta del governo: scioperi vietati nei servizi pubblici
Scioperi vietati in nome del Giubileo. Matteo Renzi, dopo la via crucis subita venerdì dalla Capitale tra targhe alterne e paralisi dei trasporti pubblici, ha deciso il giro di...

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Scioperi vietati in nome del Giubileo. Matteo Renzi, dopo la via crucis subita venerdì dalla Capitale tra targhe alterne e paralisi dei trasporti pubblici, ha deciso il giro di vite. Da martedì prossimo, data del debutto dell'Anno Santo, al 20 novembre del prossimo anno quando papa Francesco chiuderà le celebrazioni giubilari, saranno vietate proteste e agitazioni sindacali in tutti i servizi pubblici essenziali.

LA DELIBERA
Proprio ieri l'Autorità di garanzia sugli scioperi presieduta da Roberto Alesse ha infatti pubblicato in Gazzetta ufficiale la delibera con cui ha dichiarato «idoneo» il Protocollo di disciplina degli scioperi sottoscritto dal governo e dai sindacati più rappresentativi.
Non solo. Alesse, nel dichiarare regolare l'accordo, ne ha esteso l'efficacia alle sigle sindacali minori e a quelle che non avevano firmato il Protocollo. In più, l'Autorità di garanzia ha deciso con la stessa delibera di applicare il divieto di sciopero agli altri settori pubblici: dalla sanità ai vigili urbani, dalla raccolta dei rifiuti a tutti gli uffici comunali definiti strategici.

IL PUNTO
«Ciò significa», spiega Alesse, «che se durante il Giubileo qualche sigla sindacale decidesse di indire uno sciopero, questo verrà immediatamente dichiarato illegittimo dall'Autorità di garanzia. Se poi questo non dovesse essere revocato, scatterà la precettazione».

Non a caso una delle prime telefonate partite da palazzo Chigi ieri di buon mattino ha avuto come destinatario proprio Alesse.

STOP AI VENERDÌ NERI
Dopo il venerdì nero che ha messo un ginocchio la Capitale, il governo voleva sapere dal presidente dell'Autorità di garanzia come funziona l'istituto della precettazione, in base alle legge 146 del 1990 che disciplina (appunto) il diritto di sciopero. Ricevuti i chiarimenti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, ha annunciato poco dopo il giro di vite parlando a uno dei banchetti del Pd a piazza Campo de' Fiori: «E' inaccettabile che una minoranza possa mettere la Capitale d'Italia nella situazione che i cittadini romani hanno vissuto ieri (venerdì, ndr.). Ci vuole più senso di responsabilità. E in questa direzione va il Protocollo di disciplina degli scioperi sottoscritto per il periodo del Giubileo dai sindacati più rappresentantivi con il ministero delle Infrastrutture e confermato dall'Autorità di garanzia».

IL MESSAGGIO
De Vincenti, che è l'uomo messo da Renzi alla guida della cabina di regia per il Giubileo, ha anche parlato di precettazione: «Il governo è determinato ad attivare tutti gli strumenti previsti dalla normativa, compreso quello della precettazione, per evitare il ripetersi di fatti come quelli accaduti nelle ultime ore e tutelare il diritto alla mobilità dei cittadini romani».


C'è da dire che lo stesso protocollo è stato adottato per l'Expo di Milano. E lì, dall'inaugurazione del primo maggio al trenta ottobre quando l'Esposizione ha chiuso i battenti, ha funzionato alla perfezione.
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Il Messaggero