I soldi adesso ci sono. Ma il rischio, piuttosto serio, è che i 30 milioni di euro sbloccati dal ministero dell'Economia per la seconda tranche dei lavori per il Giubileo...
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Facciamo un passo indietro: da tempo il Campidoglio attendeva il via libera da Palazzo Chigi per la seconda fase di interventi da mettere in campo in vista dell'avvio dell'Anno Santo. Non si tratta di veri trasferimenti dallo Stato al Comune, ma dell'allentamento dei vincoli del patto di stabilità degli enti locali. In soldoni: Palazzo Senatorio viene autorizzato a spendere soldi propri, ottenuti grazie a mutui accesi con la Cassa depositi e prestiti e garantiti dalla gestione commissariale del debito.
LE SCADENZE
Il problema è che l'ampliamento dei vincoli del patto di stabilità riguarda il 2015: i lavori, insomma, vanno conclusi entro il 31 dicembre, pena l'impossibilità di utilizzare i fondi necessari per concluderli. Proprio per questo il Campidoglio, già nelle scorse settimane, aveva deciso un cambiamento di rotta: stop a nuovi cantieri stradali - nella seconda tranche avrebbe dovuto essere inserito, tra l'altro, il rifacimento di piazza Venezia e via Nazionale - e avanti tutta sulla manutenzione straordinaria di metropolitane, linee tranviarie e altre strutture di supporto al trasporto pubblico. Ma i tempi sono strettissimi, e la crisi politica in Comune non facilita di certo le cose.
LA GIUNTA
Domani della questione se ne occuperà la giunta. Con tutte le problematiche legate alle turbolenze di questi giorni e dal fatto che, con la formalizzazione delle dimissioni di Ignazio Marino, l'esecutivo capitolino entrerà formalmente in regime di ordinaria amministrazione. Per dare il via alle gare d'appalto ci vorrà anche una variazione di bilancio - che tenga conto dei 30 milioni appena sbloccati - che dovrebbe passare anche per la ratifica del consiglio comunale, almeno fino a quando resterà in carica. Altro problema è rappresentato dai dipartimenti incaricati di portare avanti progetti e pratiche. Gli uffici capitolini già non brillano per efficienza in situazioni normali, come ha recentemente denunciato il presidente dell'Autorità anti corruzione Raffaele Cantone. Ma la vacatio politica dovuta alle dimissioni di Marino rischia di peggiorare ulteriormente la situazione, portando la macchina comunale alla paralisi. Con tanti saluti alla riqualificazione del trasporto pubblico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero