Giubileo, ecco i monumenti che dovevano essere recuperati ma sono rimasti fermi

Giubileo, ecco i monumenti che dovevano essere recuperati ma sono rimasti fermi
Niente veduta mozzafiato di Roma dai cinquanta metri d'altezza della Torre delle Milizie dei Mercati di Traiano. Il leggendario monumento medievale, precluso da sempre,...

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Niente veduta mozzafiato di Roma dai cinquanta metri d'altezza della Torre delle Milizie dei Mercati di Traiano. Il leggendario monumento medievale, precluso da sempre, simbolo dello skyline dei Fori imperiali, non potrà sedurre file di turisti e pellegrini nell'anno del Giubileo. E non è un caso isolato. Nel carnet dei luoghi speciali del Campidoglio che dovevano essere riabilitati dall'oblio sulla scia dell'Anno santo, sfilavano anche il giardino romano di Giove capitolino ai Musei Capitolini, l'Antiquarium del Celio, l'Area sacra di Largo Argentina, i camminamenti sui bastioni delle Mura Aureliane, Villa Aldobrandini e siti archeologici incastonati nei percorsi giubilari come il Circo Massimo. Tutto arenato. Rimasto incagliato nelle pagine del dossier last minute che gli uffici della Sovrintendenza capitolina elaboravano (era settembre 2015) per Palazzo Senatorio. Tutto sospeso. Alcuni progetti avevano chance concrete di vedere la luce sul piano della fattibilità, come la Torre delle Milizie, forte di un progetto di valorizzazione già pronto, consolidato da sondaggi e studi sul campo che ne garantivano prospettive di auto-finanziamento visto l'appeal del monumento.

 

COSTI

Costo preventivato di circa 100mila euro per la messa in sicurezza della scala di legno interna, della passerella esterna in pietra tufacea, e revisione dei parapetti e dell'illuminazione interni. Niente altro. Anche perché la torre più grande e alta della Capitale, fortezza sotto Bonifacio VIII (il papa, manco a dirlo, del Giubileo), era stata già restaurata nel 1999, in occasione dell'ultimo Giubileo. Il motivo dello stop? A quanto si apprende, è stato bloccato uno degli appalti speciali per la manutenzione. Tradotto, niente fondi. Come per le sorti di tanti monumenti illustri, servirebbe uno sponsor privato. Restano nel cassetto l'apertura del Giardino romano Caffarelli (con l'arredo originario delle fontane e dei reperti millenari), e l'Antiquarium del Celio, appeso al nuovo progetto di musealizzazione degli spazi che la Sovrintendenza ha deciso di “esternalizzare” con un bando di gara. L'attesa ora è tutta per la pubblicazione. Insomma, l'Antiquarium, forse, si potrà vedere nel 2018. Langue anche l'area archeologica di Largo Argentina che doveva aprire grazie ad un nuovo percorso di visita ad effetto, sulla pavimentazione originaria. Ma i lavori sono tutti fermi. Un caso bizzarro, poi, la passeggiata sui bastioni delle Mura Aureliane a Castro Pretorio: lavori finiti ad ottobre, mai aperta. Resta chiusa, nonostante i lavori di restauro conclusi, la deliziosa Villa Aldobrandini. All'appello manca ancora l'area archeologica del Circo Massimo. In extremis potrebbe aprire a maggio.
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Il Messaggero