Un applauso in memoria di Pietro Terracina e Alberto Sed, testimoni della shoah e recentemente scomparsi, ha aperto la celebrazione per la Giornata della memoria in Campidoglio a...
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Un parco di Roma sarà intitolato a Sergio De Simone, uno dei bambini vittime dell'Olocausto e cugino delle sorelle Andra e Tatiana Bucci. Portato ad Auschwitz a soli 7 anni, il piccolo Sergio fu l'unico italiano tra i 20 bambini di varia nazionalità selezionati come cavie umane per esperimenti medici compiuti da Kurt Heissmeyer nel campo di concentramento di Neuengamme presso Amburgo.
Bambini e orrore. La presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello ricorda che «il focus di questo Giorno della Memoria sono proprio loro, i bambini. Da Roma ne partirono 250 e non tornò nessuno. Non dimentichiamoci chi si è voltato dall'altra parte e chi è stato complice di questo orrore. A chi mi chiede se ho fiducia nelle nuove generazioni rispondo di sì». E a proposito dell'oltraggio a Mondovì la presidente dice: «è una scritta infame, una spina che purtroppo è ancora insinuata nella società. Sono 75 anni dall'apertura dei cancelli di Auschwitz ma non è una liberazione eterna. Non vuol dire che l'orrore non si può ripetere, magari non in quei modi. Ma i segnali di odio e intolleranza sono in tutta Europa e stanno arrivando anche in Italia. Ci sono paesi in cui è impossibile indossare la kippah, in cui si violano le tombe».
Per questo la sindaca di Roma sottolinea l'importanza di gesti concreti: «Come i viaggi della memoria e abbiamo aggiunto la tappa di Amburgo che fa parte della costruzione della memoria. Per fare memoria bisogna non solo ricordare il passato ma fare anche gesti concreti per questo abbiamo voluto eliminare dalla toponomastica di Roma alcune strade ancora intestate a firmatari del manifesto della razza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero