«È la prima volta che mi capita di subire un tentato furto. Le tre precedenti, invece, mi avevano sempre rubato tutto». Non perde il senso dell'ironia che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Roma, ladri acrobati fermati ma rilasciati in 24 ore
LA PAURA
Quando, infatti, venerdì sera i ladri si introducono nel giardino, subito l'allarme entra in funzione. Lattanzi non è in casa, è a cena con sua moglie da amici. «Appena il mio telefono mi ha avvisato, mi sono messo in contatto con Manuel, il mio domestico peruviano. Lui mi ha detto che era tutto a posto. Ho pensato ad un malfunzionamento. Ad un falso allarme». Circa 20 minuti dopo, però, suona di nuovo. E allora il giudice inizia a preoccuparsi: «Ho richiamato Manuel e mi ha detto che c'era già la Polizia. I ladri erano entrati nel giardino, creandosi un varco. Poi avevano tentato di scassinare la finestra. Ma l'arrivo delle volanti li ha messi in fuga».
Il montenegrino Slobodan Bigovic, 50 anni, professionista dei furti in abitazione, imbocca la rampa del garage e viene braccato dagli agenti. Prova a divincolarsi, scalcia contro i poliziotti, uno dei quali resta lievemente ferito. Il suo complice, detto «Tana», invece riesce a far perdere le tracce di se. «Penso che sia stato un furto mirato. Sapevano che non ero in casa - riflette Lattanzi -. E hanno continuato nonostante fosse scattato l'allarme. Stavolta ho avuto l'impressione che l'obiettivo fossi proprio io. Ma non sono preoccupato. Le cautele che ho preso hanno impedito ai ladri di entrare. E al quarto episodio, almeno, mi è andata bene».
LE INDAGINI
Sul posto sono intervenute le pattuglie Villa Glori e del reparto volanti. Gli agenti erano già nei pressi perché pochi minuti prima alcuni residenti avevano segnalato il passaggio di una utilitaria con persone sospette a bordo. La zona è una delle più bersagliate da furti e rapine nella Capitale con una facile via di fuga per i malviventi nel fitto del parco confinante dell'Insugherata. Il commissariato Ponte Milvio aveva già predisposto dei controlli ad hoc, dunque, dopo avere preso contatto anche con il Consorzio locale, preoccupato per la sicurezza del quartiere. Bigovic, una sfilza di precedenti specifici alle spalle, residente a Torre Maura, quadrante Sud-Est, indossava guanti sintetici per non lasciare impronte, giacca scura con cappuccio e scarpe da ginnastica. Nello zaino aveva nascosto un frullino elettrico per tagliare sbarre di ferro e cassaforti, una torcia, prese elettriche e occhiali da lavoro. Tutto materiale sequestrato. Con il complice aveva già aperto un varco nella recinzione del giardino, dove Lattanzi ha poi trovato effettivamente i segni di effrazione lasciati sull'inferriata della porta-finestra dello studio, la cui soglia in marmo è stata danneggiata. È stato arrestato per tentato furto. Gli agenti stanno acquisendo le immagini riprese dalle videocamere dei comprensori e dei negozi più vicini: adesso è caccia al fuggitivo, al terzo uomo che li ha portati sul luogo forse con una Fiesta e all'eventuale basista.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero