Gioele è morto: il bimbo di 3 anni era caduto tre giorni fa nella piscina di casa a San Cesareo

Gioele è morto: il bimbo di 3 anni era caduto tre giorni fa nella piscina di casa a San Cesareo
Dopo più di due giorni in cui ha lottato come un leone, il cuore di Gioele Carletti di San Cesareo (Roma) si è arreso e nel tardo pomeriggio di ieri ha smetto...

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Dopo più di due giorni in cui ha lottato come un leone, il cuore di Gioele Carletti di San Cesareo (Roma) si è arreso e nel tardo pomeriggio di ieri ha smetto di battere. Due giornate terribili, quelle trascorse al capezzale di questo bimbo di 4 anni non ancora compiuti, in coma da mercoledì dopo essere caduto nella piscina di casa. Le condizioni sono parse subito disperate, eppure quando giovedì al Bambino Gesù di Roma i medici erano riusciti ad aspirare tutta l’acqua dai polmoni, un piccolo lumicino di speranza si era riacceso.

 

Per altre 24 ore, il piccolino è rimasto aggrappato alla vita. Una fatica enorme che non è bastata. Appena si è diffusa la notizia, lo sconforto ha assalito familiari, amici e semplici conoscenti che, ricordando gli occhi vispi di questo bambino per due giorni non avevano accettato l’idea che non potesse farcela. Tutto ha inizio alle 13 di mercoledì quando, dopo una mattina di lavoro in un asilo nido di Palestrina, Tatiana Pizzuti, la mamma, è rientrata in casa con Gioele. Come spesso accadeva, mentre la giovane preparava il pranzo, il piccolo era in giardino a giocare. 

A un certo punto il bimbo è caduto dentro la piscina davanti la casa. Istanti drammatici, prima che Tatiana si rendesse conto e corresse a tirarlo fuori, durante i quali l’acqua ha invaso i polmoni. Attirati dalle urla della donna, vicini e parenti sono usciti in strada intercettando una pattuglia dei carabinieri del Nucleo radiomobile di Palestrina che hanno attivato la macchina dei soccorsi. Sul posto due ambulanze e l’elicottero del 118 ma la situazione era già disperata. Gioele aveva perso conoscenza, ha avuto addirittura un arresto cardiaco e i medici hanno impiegato quasi 40 minuti per rianimarlo.


Un tempo infinito che ha provocato danni irreparabili. Una volta stabilizzato è stato elitrasportato al Bambino Gesù dove è stato sottoposto a tutte le cure del caso. Un lavoro difficile e durissimo, il bimbo era in coma e il cervello poteva aver subito danni. Gioele ci ha provato, fino a ieri sera, quando si è arreso, lasciando tutti nel dolore più profondo. Ora l’intera San Cesareo, dove la famiglia viveva al numero 5 di via Colle Nobeletto, si stringe intorno a papà Ferdinando, installatore di porte blindate, e a mamma Tatiana, maestra d’asilo. Il dramma della morte di Gioele è un colpo durissimo in un periodo sereno di questa famiglia, visto che il 2 agosto la coppia aveva festeggiato i 5 anni di matrimonio e due settimane fa era stata battezzata la figlioletta di 7 mesi. 
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Il Messaggero