OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Una passione per il rock' n' roll. Ma soprattutto per Elvis Presley tanto che nella pizzarda aveva attaccato una sua foto, come un santino che mostrava ai turisti che chiedevano informazioni. Così per i colleghi della polizia Locale Gianfranco Sciamannini, 71 anni e vigile urbano in pensione dal 2012, ha lasciato tracce indelebili nella memoria dei colleghi che alla notizia della sua morte hanno riversato ricordi, aneddoti e saluti. Si è spento ieri dopo una lunga malattia. Allegro, alla mano e sempre disponibile. Un romano d'altri tempi e per molti pizzardoni, che durante i 40 anni di servizio lo hanno accompagnato, era l'esatta copia di Otello Celletti interpretato da Alberto Sordi nel film Il vigile, la celebre pellicola del 1960. A tutti amava raccontare l'aneddoto di quando uno dei sindaci di Roma lo aveva ripreso perché non risultavano multe a nome suo: «Davanti a me so' tutti boni», avrebbe risposto al primo cittadino.
IL RICORDO
Ha iniziato la carriera di vigile urbano in servizio tra il Colosseo e via Labicana, presso l'ex comando di via Ferruccio. Poi era stato trasferito al III gruppo a Casteleverde, dove viveva con la moglie e la figlia Barbara. «La divisa sempre in perfetto ordine e puntuale, ogni mattina alle sette arrivava sul posto di lavoro» ricorda Antonio Di Maggio, ex comandante della polizia Municipale che per la prima parte della carriera ha condiviso gli incarichi con Sciamannini. «Ci siamo sentiti a Natale, per scambiarci gli auguri - racconta l'ex comandante - era già molto malato eppure, non aveva perso la sua allegria e il suo spirito sempre positivo. La verità è che con lui se ne va un pezzo di storia, una parte della nostra città». Intanto, nel quartiere di Castelverde si celebreranno le esequie questo pomeriggio alle 15, nella chiesa Santa Maria di Loreto.
Una vera e propria leggenda dei pizzardoni romani dunque. Ma non solo: lo ricordano ancora pure gli autisti Atac che aveva conosciuto andando a lavoro con i bus. Quando lo riconoscevano tra il Colosseo e via Labicana, lo salutavano col clacson e lui ricambiava col V delle dita e un sorriso.
Una istituzione a cui era arrivata pure la nota trasmissione televisiva Striscia la Notizia che gli aveva anche una dedica con un imitatore di Elvis Presley al termine di un servizio di due giorni.
Il Messaggero