​Genzano, cittadini stufi comprano sacchi di catrame e chiudono le buche

Genzano, cittadini stufi comprano sacchi di catrame e chiudono le buche
Stanchi di segnalarle e non vederle riparate da anni, alcuni cittadini di Genzano, ed in particolare, residenti in via dell’Aspro, hanno deciso di mettere mano ai portafogli...

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Stanchi di segnalarle e non vederle riparate da anni, alcuni cittadini di Genzano, ed in particolare, residenti in via dell’Aspro, hanno deciso di mettere mano ai portafogli e alle pale comprando di tasca propria alcuni sacchi di asfalto a freddo da riversare in quelli che da anni appaiono come veri e propri crateri. Una iniziativa spinta dalla necessità di arginare i pericoli di incidenti dovuti ad automobilisti costretti a bruschi cambiamenti di traiettoria per evitare le buche ed anche per salvare pneumatici e semiassi. Problema che a Genzano non sono esclusiva di via dell’Aspo.


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Dal centro alla periferia la situazione viabilità è complessa e compromessa. Sono poche le strade considerate estranee al problema. Via Achille Grandi, la strada che va verso Cecchina, è stata recentemente asfaltata ma per soli 300 metri. Restano voragini di fronte al vecchio ospedale oltre che davanti al Liceo Valardi dove ogni giovano transitano migliaia di auto. Meglio non va certamente in viale Lenin o in via generale Lordi dove le buche si alternano ai dossi o, in alcuni casi, le buche si sono scavate proprio nel dosso tra le strisce pedonali.
E’ dai residenti di via Dell’Aspro, quindi, che nasce l’unica soluzione possibile, quella di un intervento in proprio che, in altri tempi, non sarebbe stato neanche permesso in quanto gli interventi di qualsiasi genere su un luogo pubblico dovrebbero essere autorizzati. Il rischio paradossale quindi è addirittura che i volonterosi possano incorrere anche in sanzioni.

In centro dove i sampietrini si sostituiscono all’asfalto, invece di sistemare quelli sconnessi che oltre a creare buchi sul manto stradale costituiscono anche pericolo di inciampo per i pedoni, si transennano le zone sottraendole di fatto al pubblico utilizzo riducendo le carreggiate e rendendo meno sicura la viabilità.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero