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Il contestato gazebo sul lungolago di Castel Gandolfo rimarrà lì. Almeno per ora. Il Consiglio di Stato ha sospeso l'ordine di demolizione notificato il 24 marzo scorso al gestore del bar che in precedenza era stato autorizzato dallo stesso comune a installare il dehors. E la diatriba legale tra privato e pubblica amministrazione è destinata a continuare, nonosante sia in piedi già da un anno.
La vicenda era emersa già nel 2019, quando l'installazione del gazebo era stata al centro di una polemica a cui avevano preso parte privati cittadini ed esponenti politici. Il manufatto era stato autorizzato e installato nel rispetto dei pareri favorevoli ricevuti dagli enti di tutela preposti. Ma non conviceva il posizionamento sul marciapiede.
Nel dicembre 2022 il comune di Castel Gandolfo aveva riesaminato l'autorizzazione all'installazione del gazebo, rilasciata per silenzio-assenso qualche anno prima. Dopo aver rilevato la mancanza di disponibilità dell'area pubblica in capo all'esercizio commerciale, il comune aveva ordinato la demolizione del dehors installato sul marciapiede del lungo lago, provocando il ricorso al Tar del bar, a difesa di un investimento di decine di migliaia di euro.
Il Tar aveva prima accolto l'istanza cautelare di sospensione dell'ordine di demolizione in vista di nuovi incontri tra l'Amministrazione e l'attività commerciale. Poi l'aveva respinta, rilevando l'assenza della disponibilità dell'area in capo al bar. Qualche giorno fa, il verdetto è stato ribaltato dal Consiglio di Stato, che ha accolto la richiesta del privato nelle more della definizione della causa di merito. Risultato: il gazebo rimarrà lì almeno fino alla prossima sentenza.
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Il Messaggero