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Rettitudine, professionalità e infinita dedizione. Era questa la cifra di Renzo Gattegna, per tre mandati dal 2006 al 2016 presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), morto a Roma a 81 anni. Con queste parole lo ha ricordato l'attuale presidente dell'Ucei Noemi Di Segni aggiungendo che Gattegna è stato «un esempio di come si è profondamente ebrei nella vita istituzionale, relazionale, professionale e familiare», «un esempio per tutti noi» e «una perdita immensa». Nato nel 1939, avvocato civilista, per anni attivo nella Comunità ebraica romana (di cui è stato consigliere occupandosi dell'educazione dei giovani), Gattegna è morto all'Ospedale Israelitico di Roma per le conseguenze lasciate sul suo fisico - già provato nel recente passato - dal Covid che pure, secondo quanto si è appreso, aveva superato.
La sua scomparsa segue quella, a settembre scorso, di Amos Luzzatto, altro grande leader dell'Unione. Il presidente Sergio Mattarella si è detto profondamente colpito dalla scomparsa di Gattegna e in un messaggio di cordoglio inviato alla famiglia ha ricordato «l'impegno profuso con intelligenza, garbo ed equilibrio durante i lunghi anni vissuti alla guida dell'Ucei». Per il premier Giuseppe Conte, «la sua autorevole guida, sempre improntata al dialogo e al confronto, è stata un faro non solo per l'ebraismo italiano ma per tutta la nostra società». Per Gattegna - lo aveva sottolineato lui stesso nel congedo di fine mandato ricordato dal portale Moked - l'ebraismo doveva «conservare le sue caratteristiche originarie di rifiuto di qualsiasi forma di idolatria e di conciliare rigore e flessibilità» nel rispetto delle «diverse correnti di pensiero», ma conservando «sempre la capacità di riportare tutto all'unità».
«Un futuro dell'ebraismo che sia degno dei suoi valori universali e delle sue gloriose e plurimillenarie tradizioni - sottolineava nella stessa occasione - non potrà esistere senza l'uscita da qualsiasi forma di isolamento, uscita alla quale siamo insistentemente chiamati dalle società contemporanee e democratiche nelle quali viviamo e delle quali siamo parte integrante». Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e la presidente della Comunità romana Ruth Dureghello lo hanno ricordato con commozione richiamandone l'impegno profondo nelle istituzioni e la difesa della causa ebraica e di Israele.
Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti, l'ebraismo italiano ha perso «una guida saggia», mentre il ministro della cultura Dario Franceschini - evocando il contributo al Museo nazionale dell'ebraismo e della Shoah - ne ha sottolineato l'impegno esemplare per la tolleranza. Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, ha detto che è scomparso «un uomo di dialogo che si è opposto agli estremismi». I funerali di Gattegna - secondo quanto si è appreso - si svolgeranno domani alle 11 a Roma.
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Il Messaggero