Garbatella, il ladro che di notte va a mangiare alla mensa della materna

Garbatella, il ladro che di notte va a mangiare alla mensa della materna
​Una raffica di furti notturni nella mensa di un istituto per l’infanzia alla Garbatella. Il misterioso ladro riusciva ad introdursi nei locali dove si trovava,...

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​Una raffica di furti notturni nella mensa di un istituto per l’infanzia alla Garbatella. Il misterioso ladro riusciva ad introdursi nei locali dove si trovava, evidentemente, a suo agio. In qualche occasione s’è fatto da mangiare usando i fornelli della mensa per poi fuggire con gli alimenti destinati ai bambini. Blitz notturni con cadenza quasi settimanale a tal punto che i genitori erano costretti a portare i cibi caldi alla scuola per i figli. E’ accaduto nella ”Casa dei Bimbi” di piazza Nicola Longobardi. Il caso è stato risolto dagli agenti del commissariato Colombo che hanno raccolto la denuncia della direttrice scolastica comprendendone il disagio.




Ecco che i poliziotti si sono appostati più volte nell’oscurità dell’edificio fino a quando, l’altra notte, il ladro è caduto nella trappola. Si tratta di una vecchia conoscenza del commissariato, un pregiudicato di 55 anni che ha una lunga sfilza di reati per furti in appartamento. Gli agenti l’hanno visto comparire nel buio, entrare nella mensa attraverso un vetro rotto. La sua cattura non è stata facile: l’uomo, vistosi scoperto, ha tentato il tutto per tutto fuggendo a piedi nel grande parco alle spalle dell’istituto. E’ caduto da un tetto di un centro sociale nelle vicinanze. A quel punto i poliziotti gli hanno messo le manette. «Qualche anno fa, quando ero più giovane, sarei riuscito a fuggire», ha commentato a caldo il fuggiasco che una volta portato al commissariato ha ammesso di essere lui il misterioso trafugatore di cibi. Il giudice della Direttissima non solo ha convalidato l’arresto del ladro ma ha disposto per lui gli arresti domiciliari in attesa del processo. I genitori hanno ringraziato gli agenti per la cattura di chi rubava i cibi ai loro bambini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero