Gallerie fuori controllo a Roma. «I topi hanno messo ko tutte le telecamere»

Dall’Olimpico al Traforo: server distrutti dai ratti, salta il monitoraggio su incidenti e roghi

Per ora l'hanno spuntata i topi: l'esercito dei roditori è riuscito a mettere kappaò gli impianti di sorveglianza delle grandi gallerie urbane della...

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Per ora l'hanno spuntata i topi: l'esercito dei roditori è riuscito a mettere kappaò gli impianti di sorveglianza delle grandi gallerie urbane della Capitale. I tecnici del Campidoglio, dopo le ispezioni nei tunnel, hanno dovuto alzare bandiera bianca: non c'è niente da fare, le telecamere non funzionano più a furia di essere rosicchiate dai ratti, tocca cambiare tutto. Per il Comune è un bel guaio, perché si tratta di sottopassi iper-trafficati, preda dell'imbottigliamento facile, dove l'assenza di controlli sugli incidenti e i roghi, rischia di avere conseguenze gravi.

Roma, gallerie ko per topi

 

Ecco perché, come nel poemetto omerico, la Batracomiomachia, la guerra tra i topi e le rane (solo che stavolta al posto degli anfibi, ci sono i travet comunali), a Palazzo Senatorio preparano il contrattacco: una nuova maxi-centrale di sorveglianza, che metta al sicuro automobilisti e centauri. E che sia a prova di topo: con impianti talmente blindati che anche il roditore più pervicace, assicurano in Comune, sarà costretto a mollare la presa.

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TABELLONI IN TILT
La missione è stata affidata a Ornella Segnalini, il super-tecnico del Ministero dei Trasporti chiamato da Gualtieri in giunta con i galloni di assessore ai Lavori pubblici. In nemmeno un mese, in tempo per la chiusura della manovra di bilancio, i tecnici del Simu, il dipartimento dello Sviluppo delle infrastrutture e della manutenzione urbana, sono riusciti a chiudere il progetto per riammodernare le gallerie con impianti di ultima generazione. Si va di fretta, proprio per evitare situazioni rischiose, figlie del lavorio minaccioso dei topi: tabelloni che all'inizio del tunnel segnalano «incidenti» che invece non sono mai avvenuti. O, ancora peggio, via libera alle scorribande degli automobilisti, mentre a pochi metri c'è una macchina sinistrata. E si rischia un tamponamento a catena.


I vecchi impianti ormai sono fuori uso. Al Traforo, la cosiddetta Galleria Quirinale, a poche centinaia di metri dalla residenza del presidente della Repubblica; poi sulla Galleria Colombo, alla Galleria Farnesina che sbuca a qualche centinaio di metri dallo stadio Olimpico. E perfino all'interno della Galleria Giovanni XXIII, all'altezza dell'uscita per la collina Fleming: è la galleria urbana più grande d'Europa, vinta dai topi (per adesso).

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«L'apparato di gestione è ormai debilitato dalla presenza dei roditori e quindi non è più funzionante», hanno annotato i dipendenti dell'Unità Impianti tecnologici del Campidoglio, in una relazione tecnica del 2 dicembre, firmata dall'ingegnere Maria Pallotta.


A Palazzo Senatorio preparano le (costose) contromosse: con la manovra di bilancio in discussione in questi giorni in Assemblea capitolina, la prima firmata da Gualtieri, sarà stanziato un milione di euro per la manutenzione straordinaria degli impianti tecnologici delle gallerie. Con la massima priorità per i 4 tunnel rimasti senza controlli. Il tempo di aggiudicare l'appalto - 6-8 mesi se si va veloci, tocca sempre considerare i ritmi della burocrazia comunale - e arriveranno modem di ultima generazione che spediranno i dati sullo scorrimento di auto e motorini in tempo reale alla centrale di controllo del dipartimento e avvertiranno in diretta la sala operativa se i sensori rileveranno il fumo di un incendio. Per fiaccare la guerriglia dei ratti, tutti i cavi e gli impianti sensibili stavolta saranno custoditi in «un apposito armadio stagno». A prova di morsicatura.
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Il Messaggero