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Sette giornate “intense” per riscoprire Gabii, l’antica città sulla via Prenestina, a venti chilometri da Roma, sito archeologico avvolto dall’aura del mito, residenza dei Re Tarquini, di bellezza incontaminata e monumenti suggestivi, buen retiro amato da Augusto, ma soprattutto legato alla formazione di Romolo e Remo, come raccontano le fonti storiche. Da domenica 6 giugno debutta il progetto di valorizzazione “Gabiinsieme” sostenuto finanziariamente dal Comune di Roma insieme alla Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma (che ha in consegna tutta l’area), e vede la sinergia illuminata con il VI Municipio e gli enti di ricerca sul territorio (l’università Tor Vergata, Enea, Infn di Frascati e Cnr).
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Con l’ingresso gratuito e su prenotazione (1 euro per le audioguide), il pubblico potrà godersi visite guidate, spettacoli, laboratori didattici, incontri di archeologia sperimentale, con un programma molto ricco, spalmato fino a ottobre. Un progetto "Gabiinsieme" frutto di un vero laboratorio internazionale di ricerca. E sempre Gabii sarà al centro dell’intervento dell’artista Michelangelo Pistoletto che porterà il simbolo del "Terzo Paradiso" con l’operazione delle “100 panchine per Roma”, che doterà il sito di sedute di «plastica riciclata, sostenibili e responsabili». Panchine che resteranno a Gabii per alcuni giorni e poi saranno trasferite a piazza di Siena, per essere donate alla città di Roma. Al momento il VI Municipio, come ha spiegato il presidente Roberto Romanella, sta attrezzando le aree limitrofe al sito per la disponibilità di parcheggi.
IL PROGRAMMA
Il calendario di visite gratuite di “Gabiinsieme” - Per una valorizzazione dell’area archeologica di Gabii” parte dal 6 giugno.
La sindaca Virginia Raggi definisce il progetto come un «grande segnale di ripartenza». «Si riapre questo sito archeologico con sette giornate di visite guidate speciali, con incontri dedicati anche ai bambini, all’insegna della riscoperta e della ricerca. Tutto parte da un protocollo d'intesa con gli enti di ricerca sul territorio». Riflettori, dunque, sulla periferia: «Roma offre tanti tesori un po’ dimenticati. I romani possono riappropriarsi di questo patrimonio, e i turisti possono scoprire una Roma insolita».
«Il progetto rende ancora più fruibile l’antica Città - spiega la soprintendente Daniela Porro - con una fruizione allargata ancora più efficace: sette giornate, da giugno a ottobre, con un ricco programma, che ci auguriamo siano preludio per una continua valorizzazione di questo sito all’interno di una natura incontaminata. Un tassello agli altri siti che la soprintendenza gestisce nella fascia periferica, per aumentare gli attrattori di Roma».
Siamo in un contesto archeologico e naturalistico acquisito negli anni '80 con un atto di prelazione, un’area di 60 ettari con un vincolo molto più ampio, dove sono stati condotti scavi e restauri curati dalla Soprintendenza con partner prestigiosi, dal Museo del Louvre all'università di Bonn, Michigan e Tor Vergata, fino alla scuola di restauro di Matera. «Sito prestigioso del Lazio protostorico che esisteva prima della Roma di Romolo - racconta la Porro - Anzi, qui si dice che Romolo e Remo venissero per imparare le lettere. Sito ancora da indagare, e che si è conservato perché mai interessato dall’urbanizzazione. Qui convivono bellezza del paesaggio e testimonianze del mondo antico, al centro di un'azione di tutela».
Il pubblico, su prenotazione, potrà apprezzare la bellezza del luogo unico, attraverso il tempio di Giunone, la Reggia, testimonianze protostoriche, le terme, le mura e il tratto con antichi basolati della Prenestina. «Visitare Gabii crea un senso di appartenenza, benessere e identità».
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