I gabbiani attaccano l'uomo. E a Roma si apre il dibattito politico

I gabbiani attaccano l'uomo. E a Roma si apre il dibattito politico
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Appassionante il dibattito sui gabbiani a Roma.

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Via Alberto Mario, quartiere Monteverde vecchio. In mezzo alla strada è caduto un pullo di gabbiano (“pullo”, per chi non lo sapesse, è la parola che in italiano designa un piccolo volatile ancora troppo giovane per volare). Per quanta antipatia si possa nutrire verso questi pennuti invadenti e sfacciati, è difficile restare insensibili di fronte allo spettacolo di un uccellino pigolante destinato a morte sicura. Infatti un signore lo vede e si ferma per cercare di salvarlo. Grave errore: come è inevitabile in questi casi, i gabbiani adulti equivocano il gesto e scendendo in picchiata attaccano l’uomo. Che cade in terra, ferito alla testa dai colpi di becco, e viene soccorso dai passanti.

Uno dei soccorritori commenta: «Per forza che attaccano, ormai qua a Roma so’ diventati i padroni, comandano loro». Una signora, risentita, replica: «E sì, mo stai a vedé che è colpa della Raggi». Intorno al povero animaletto si accende il dibattito politico: «Ambè se c’era ancora Marino... Quello li torturava con la vivisezione». Un altro ammette: «Certo che ‘ste bestie fanno paura». A quel punto la vittima dell’aggressione ha uno scatto d’orgoglio: «Ma che paura e paura! È perché m’hanno preso alle spalle, se mi prendevano di fronte gliela facevo vedere io».

L’uomo viene medicato, in realtà è stata più la paura che altro, la tensione si allenta, la discussione è conclusa e il gruppo si scioglie. Ma il finale non è lieto: il pullo viene abbandonato al centro della carreggiata, nel via vai delle automobili, in attesa che si compia il suo destino.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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