Furto in una galleria d'arte durante l'inaugurazione: rubata una scultura da 12 mila euro

Furto in una galleria d'arte durante l'inaugurazione: rubata una scultura da 12 mila euro
Macchina fotografica in spalla e una borsa per l’attrezzatura. Qualche scatto alle opere per confondersi tra i tanti ospiti presenti al vernissage e per prendere confidenza...

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Macchina fotografica in spalla e una borsa per l’attrezzatura. Qualche scatto alle opere per confondersi tra i tanti ospiti presenti al vernissage e per prendere confidenza con lo spazio. Poi, all’apice della festa, mentre galleristi e invitati, inclusi Maria Grazia Cucinotta e Claudia Gerini, brindavano al successo della serata, il colpo: un paio di mosse veloci – non troppo, a giudicare dai video di sicurezza – e un’opera del valore di 12mila euro viene portata via, nascosta nel porta-casco. Non è la sceneggiatura di un film su un moderno Lupin, né una performance, ma quanto è accaduto giovedì sera, intorno alle 20.30, alla galleria d’arte Howtan Space, in via dell’Arco de’ Ginnasi, durante l’opening della mostra fotografica di Luigia Greco. L’opera rubata, però, è una scultura: una delle note “teste” dell’artista iraniano e padrone di casa Howtan Re, primo ad accorgersi del furto. «Quanto è successo è assurdo - racconta - quando ospito mostre di altri artisti, metto le mie sculture in fondo, vicino all’ufficio. In ogni angolo della galleria ci sono telecamere. Le riprese mostrano in modo chiaro tutto: l’uomo è andato dove si trovavano le teste, ha tentato di rubarne una, si è fermato perché ha sentito un rumore, forse è stato spaventato dal passaggio di un cameriere. Dopo, ha preso un’altra testa, l’ha nascosta nel porta-casco, l’ha coperto con la giacca ed è uscito. Aveva studiato tutto nei dettagli».

Immediato l’intervento dei Carabinieri, prima in borghese, nella speranza di trovare il responsabile ancora nelle vie vicine, poi con la Scientifica. Sono state acquisite le immagini delle telecamere interne e di quelle nelle strade circostanti. I sospetti della proprietà sono caduti su un fotografo, assiduo frequentatore di mostre e gallerie. «È un personaggio noto nell’ambiente – dice Barbara Martusciello, curatrice della mostra – nei video si vede quando ruba la scultura composita realizzata con dadi bianchi. Avrebbe portato via anche l’altra, ma il contenitore non era sufficiente per entrambe. Le opere erano opzionate da collezionisti. Fortunatamente non ha preso una testa più fragile, del valore di circa ventimila euro, già acquistata da un collezionista americano». Potrebbero essere state proprio le notizie sui lavori venduti in Usa a suscitare l’interesse dell’uomo. «Siamo riusciti a risalire alla sua identità tramite i social - prosegue Martusciello - proprio perché frequenta tante mostre. Ora le teste non sono più qui. Sono state portate ai carabinieri per la rilevazione delle impronte». «Penso sia un furto su commissione - aggiunge l’avvocato penalista Bartolomeo Giordano, legale della Galleria, che ha presenziato ai rilievi - nel video si vede che sceglie la testa, valuta i lavori ma dedica attenzione a pezzi specifici». Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione piazza Farnese, proseguono, e sarebbero già vicine alla conclusione. Il primo obiettivo è trovare la scultura. Le prime 24 ore dopo il furto, infatti, sono le più “calde” per la ricettazione di opere d’arte. L'uomo è stato rintracciato e denunciato.
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Il Messaggero