Furti di suv auto di lusso, sgominato traffico internazionale: 4 arresti

Furti di suv auto di lusso, sgominato traffico internazionale: 4 arresti
Sgominato un traffico internazionale di auto di lusso. I carabinieri hanno arrestato quattro persone e denunciato altre cinque....

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Sgominato un traffico internazionale di auto


di lusso. I carabinieri hanno arrestato quattro persone e denunciato altre cinque.



A finire in manette una banda specializzata in furti di auto di grossa cilindrata che poi rivendeva nei mercati esteri. In pochi minuti i ladri erano in grado di disinnescare qualunque tipo di antifurto considerato che avevano un apparecchio molto sofisticato che riusciva ad adattare una chiave all’accensione del motore. E’ questo lo scenario scoperto dai carabinieri dalla compagnia Trionfale che, dopo un mese d’indagini, hanno arrestato 4 persone e denunciato altre 5 per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio.



In manette sono finiti anche altri dieci individui arrestati durante l’indagine mentre stavano rubando le auto in varie zone della città. Nel mirino auto costose: Suv e berline dal costo di oltre 50.000 euro. I carabinieri sono partiti da un furto che si è verificato a dicembre scorso ai Parioli: arrestarono un ladro straniero a bordo di un Porsche. Ecco che si è delineata l’organizzazione che, secondo gli inquirenti, era diretta da Adriano Daniele, 37 anni.



Una banda piramidale dove alla base c’erano decine di ”cavalli” che mettevano a segno i furti. Le auto rubate venivano portate in officine compiacenti e anche in garage al Casilino dove nel giro di un’ora venivano ”ripulite” e attrezzate per sparire nei mercati esteri.



I carabinieri hanno recuperato un apparecchio che i ladri collegavano alla centralina dell’auto da rubare e che in pochi secondi creava la possibilità di accendere il motore con una chiave in possesso della banda. Grazie all’inchiesta sono state recuperate una trentina di auto per un valore che sfiora il milione di euro. Le indagini proseguono per arrestare altri complici. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero