Da Ostia in trasferta con l’auto a noleggio fino ai confini con Viterbo, Civitavecchia e probabilmente anche a Tivoli per svaligiare bar, tabaccherie e distributori...
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Li hanno sorpresi mentre cercavano di svaligiare una tabaccheria. Mentre la ventottenne era ancora alla guida della 500 rossa ad aspettarli in strada, i due avevano già alzato la saracinesca con il piede di porco e dal bagagliaio dell’auto avevano preso un sacco di iuta in cui infilare sigarette e gratta e vinci. Ma i poliziotti sono arrivati prima.
Nell’auto sono state rinvenute anche un centinaio di stecche di “bionde” trafugate poco prima in un bar di Civitavecchia. Ma come hanno fatto gli agenti a stanarli? In una serie di colpi messi a segno nelle aree più a Nord di Roma, tra Campagnano, Formello, Mazzano e Le Rughe, in più di un’occasione, stando a testimonianze e alle immagini riprese da alcune telecamere, sul posto o nelle immediate vicinanze, spuntava una 500 rossa del car sharing gestito da Eni. Persino i carabinieri di Tivoli erano sulle tracce dello stesso tipo di veicolo per altre scorribande commesse nel loro territorio.
Con un po’ di pazienza, gli agenti della giudiziaria sono risaliti a un parziale della targa, quindi si sono messi in contatto con l’Area sicurezza dell’Eni, bussando direttamente ai loro uffici dell’Eur-Torrino. Così, per la prima volta, un organo di polizia si è agganciato al link collegato alla App di gestione, che monitora i movimenti di un’auto. Quella di interesse per gli ispettori era una noleggiata a lungo termine da Mirko T., che da un po’ non pagava più il canone. Anziché bloccarne l’utilizzo, d’accordo con la polizia, l’uso è stato lasciato libero ancora per un po’. L’altra notte quando la 500 è tornata in strada, i poliziotti hanno cominciato a “seguirla” da un tablet. Si aspettavano che prendesse la direzione di Roma Nord, invece, ha iniziato a viaggiare verso Civitavecchia. La banda è stata poi fermata a Ladispoli. Ieri i tre sono stati processati per direttissima.
I ragazzi sono finiti ai domiciliari, per la donna c’è l’obbligo di dimora. Ma non è escluso che a breve piomberanno su di loro anche le richieste di misure cautelari per gli altri colpi sospetti. L’uso di auto a noleggio per commettere reati è sempre più diffuso. Erano scappati su un’auto presa in affitto i complici del bandito a cui il proprietario di casa sparò durante un tento furto a Monterotondo. E i corrieri della droga fanno sempre più affidamento su auto “presumibilmente pulite”. Per la prima volta, ora, la polizia non si è limitata a fare riscontri sui documenti (spesso falsi) con cui i veicoli vengono noleggiati, ma si è messa sulla scia delle vetture bloccando agli autor Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero