Furbetti di Airbnb, il trucco dell’ospite per soggiornare gratis. I proprietari: «Ecco come siamo stati truffati»

Una tendenza preoccupante soprattutto nel centro di Roma, a Trastevere

Furbetti di Airbnb, il trucco dell’ospite per soggiornare gratis. I proprietari: «Ecco come siamo stati truffati»
“La casa è sporca, piena di peli e capelli ovunque”. L’ospite di Airbnb si lamenta e chiede il rimborso all’host appena entrato...

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“La casa è sporca, piena di peli e capelli ovunque”. L’ospite di Airbnb si lamenta e chiede il rimborso all’host appena entrato nell’appartamento a Trastevere, nel cuore di Roma. Ma in realtà è solo la prima parte del trucco, dell’escamotage per soggiornare gratis.

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La richiesta di rimborso

Alla richiesta del cliente, il proprietario della casa rimane stupito. Anche perché la ditta di pulizia del suo appartamento era passata il giorno stesso e lui si era premurato di verificare di persona che tutto fosse andato a buon fine. Chiede allora all’ospite di mandargli le foto per avere delle prove. Ma non riceve nulla. “Posso entrare nell’appartamento per verificare?”, gli scrive su whatsapp. Ma anche a questa domanda non riceve risposta. I dubbi aumentano. Poi, la doccia fredda.

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Il trucco

Da Airbnb arriva la comunicazione al proprietario: rimborso obbligatorio. L’ospite ha evidentemente inviato delle foto per provare la situazione. Così funziona il reclamo. L’host, però, sospetta. “Come faccio a sapere che non abbia sporcato di proposito? - si lamenta - . Quando sono uscito di casa era tutto pulito. E perché a me non ha inviato le immagini?”. I soldi gli vengono tolti e l’ospite, così, soggiorna gratuitamente per una notte che sarebbe invece costata 100 euro. Ma il proprietario non ci sta ed è pronto a far valere le sue ragioni. Decide allora di denunciare quanto accaduto alla piattaforma, convinto delle sue ragioni. Ma qui incontra un nuovo ostacolo che non si aspetta.

La falla

Airbnb, in questi casi, non accetta gli audio come prove. E l’ospite ha comunicato solo attraverso vocali whatsapp in cui non rispondeva alle domande di chi gli affittava l’appartamento. Così la domanda viene respinta. 

La soluzione

L'host non si dà per vinto. Continua a parlare con l'assistenza del portale statunitense e riesce, infine, ha ottenere ragione. «Alla fine l'ospite ha collaborato mi hanno detto. Così il rimborso mi è stato restituito. Si trattava di una situazione assurda, per questo sono andato avanti. Ma molti desistono».

Gli escamotage degli host

Non è il primo caso. “Anche io ho avuto clienti che si sono lamentati, secondo me immotivatamente”, racconta un altro host. Che, però, ho trovato anche lui un trucco per evitare di essere ingannato. “Gli ho dato metà rimborso al momento della richiesta”, questa la prima parte dell’accordo. “Ma ho chiesto una recensione a 5 stelle una volta concluso il soggiorno per dare la seconda parte del rimborso”. In questo modo, però, i clienti hanno soggiornato gratis. “Si, però almeno ho ricevuto una recensione positiva che per me è importante”.

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Il Messaggero