Vietato il #fumo nei #parchi da giugno a settembre. Nel frattempo i roghi dei campi rom continuano ad avvelenare la città ...
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@RogerHalsted
Siamo seri: ma chi ci crede? Ve lo immaginate un vigile nel parco che sorprende un fumatore dove l'erba é gialla e più alta e lo rimprovera: lo sa che è vietato? Spenga subito quella sigaretta. Fa sorridere, suona da barzelletta.
Perché il vigile in una villa non si è quasi mai visto e qualora ci capitasse avrebbe altro di cui preoccuparsi. Sentite un po' cosa si legge sulle bacheche passeggiando a Parco delle Valli. «Sos fumi tossici. Se avvertite puzza di rifiuti plastici bruciati inviateci una segnalazione. Non vogliamo rischiare di ammalarci di cancro ai polmoni per aver passato delle giornate all'aperto». Firmato, i volontari del parco. Altro che sigarette, qui l'aria è veleno. Nubi nere si levano lungo la ferrovia, dalla baraccopoli rom cresciuta nel vuoto e nell’indolenza della città. Tanti esposti in Procura, la promessa del prefetto che si farà qualcosa. Intanto si continua a camminare sotto un cielo malato.
Avvelenati un po’ tutti i parchi, dalla sporcizia, dall'abbandono, dalla poca cura e da zero controlli. L'altro giorno alla Garbatella, nel verde di uno spazio giochi per bambini, è stata trovata una siringa usata. Nel parco intitolato a Pasolini, sulla Prenestina, ci sono più rifiuti che alberi. A Villa Ada gli scivoli sono deserti, trenta ettari chiusi per via dei pini moribondi. Villa Sciarra soffoca di scritte. Con l'estate è sacrosanto perseguitare le cicche, ci mancherebbe, magari però dopo aver dato retta anche agli altri segnali di fumo e di incuria.
maria.lombardi@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero