Si fingeva ispettore di polizia giudiziaria per procedere a perquisizioni e sequestri in allevamenti, ma il «sedicente animalista» è finito agli arresti...
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L'indagato - secondo quanto emerso - si presentava presso gli allevamenti amatoriali spacciandosi quale ispettore appartenente alla polizia giudiziaria, chiedeva il supporto delle locali forze dell'ordine (mostrando un falso tesserino riportante analoga dicitura ed affermando di agire sulla base di inesistenti direttive della Magistratura), indicava compiacenti veterinari che attestavano nell'immediato inesistenti condizioni precarie degli animali, induceva la polizia giudiziaria e talvolta la stessa Autorità Giudiziaria ad emettere in via d'urgenza provvedimenti di sequestro (poi smentiti dalle indagini successivamente condotte) e, infine, chiedeva direttamente (o a mezzo dei suoi collaboratori) l'affidamento degli animali presso strutture di fiducia, dove talora gli animali periscono o vengono sottratti.
Prima di procedere agli atti di perquisizione e sequestro l'indagato avvicina gli allevatori amatoriali e, minacciandoli di eseguire a loro carico atti di P.G., li informava della possibilità di «mettersi d'accordo» e di evitare gli interventi repressivi, alla condizione che gli venissero forniti i nominativi di altri allevatori da controllare. Aggiunge il Gip: «lo sviluppo dell'indagine ha fatto emergere uno scenario connotato dalla reiterazione di una ben collaudata tecnica esecutiva di condotte analoghe, tutte contraddistinte dalla spregiudicato e callida disinvoltura operativa» dell'indagato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero