Francesco Rattà nuovo capo della Squadra Mobile di Roma, mercoledì l'insediamento

Francesco Rattà nuovo capo della Squadra Mobile di Roma, mercoledì l'insediamento
Prenderà possesso dell'ufficio "angolare" al secondo piano della Questura mercoledì primo settembre. Arriva a Roma da Reggio Calabria, il nuovo capo...

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Prenderà possesso dell'ufficio "angolare" al secondo piano della Questura mercoledì primo settembre. Arriva a Roma da Reggio Calabria, il nuovo capo della Squadra Mobile che prende il posto di Luigi Silipo, promosso nel maggio scorso dirigente superiore. Francesco Rattà, 52 anni di natali calabresi, vanta un lungo percorso nella Regione che guarda lo Stretto e dopo 27 anni, nei quali ha ricoperto diversi incarichi per la Polizia di Stato, lascia la Calabria alla volta della Capitale.

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Il suo arrivo si aspettava da tempo e la sua nomina, ufficializzata alla fine di luglio, circolava da mesi. In passato, prima di guidare la Squadra Mobile di Reggio Calabria, Rattà aveva diretto lo stesso ufficio investigativo della Questura di Catanzaro oltre ad aver ricoperto il ruolo di reggente del commissariato di Gioia Tauro e la sezione investigativa - dal 1999 al 2001 - del commissariato di Siderno.

Tra le operazioni che portano la sua firma c’è quella contro la cosca calabrese “Pesce-Bellocco” che nel 2017 portò alla cattura di 11 persone legate alla ‘ndrangheta di Rosarno che per anni avevano protetto la latitanza del boss Marcello Pesce. Diversi i latitanti che ha assicurato alla giustizia: da Francesco Nirta, affiliato alla cosca “Vottari-Pelle-Romeo” e legata alla faida di San Luca che causò 20 vittime culminando poi nella strage di “Duisburg”, a Domenico Trimboli, membro della cosca “Cua-Rizieri”, inserito nell’elenco nazionale dei ricercati più pericolosi della ‘ndrangheta calabrese.

 

A guidare la Squadra Mobile di Reggio Calabria, Alfonso Iadevaia che lascia il medesimo incarico alla Questura di Catanzaro. A Catanzaro, da Cosenza, va Fabio Catalano, in passato vice dirigente della Squadra mobile di Reggio Calabria.

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Il Messaggero