Bertolaso: «Berlusconi mi sostiene: vado avanti»

A mettere un punto fermo in quella che dentro Forza Italia inizia ad assumere i tratti di una telenovela è Guido Bertolaso in persona che, a metà pomeriggio, si...

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A mettere un punto fermo in quella che dentro Forza Italia inizia ad assumere i tratti di una telenovela è Guido Bertolaso in persona che, a metà pomeriggio, si presenta a Montecitorio e approfittando del palcoscenico offertogli da Gianfranco Rotondi tenta di fare chiarezza sul suo futuro: «Vado avanti nella corsa a sindaco di Roma. Ho il sostegno di Forza Italia e di Berlusconi».


Nessun passo indietro dunque, nonostante i segnali per tutto il giorno andassero in altra direzione. Il tanto atteso ufficio di presidenza convocato da Silvio Berlusconi per dipanare la matassa e chiudere una volta per tutti il dossier Capitale non va come previsto. L'ex premier infatti si trova davanti un gruppo dirigente sostanzialmente diviso tra 'pro e contro Meloni. A fare pressing affinché il Cavaliere torni sui suoi passi è il cosiddetto asse del Nord formato da Giovanni Toti e Paolo Romani. Entrambi infatti, raccontano i presenti, hanno sottolineato la necessità di convergere sulla leader di Fratelli d'Italia per evitare la spaccatura del centrodestra e l'emarginazione di Fi.

Di tutt'altro avviso il fronte romano guidato da Antonio Tajani, convinto che un ripensamento dell'ex premier sulla scelta di Bertolaso significherebbe una resa a Matteo Salvini. L'ultima parola spetterà dunque a Berlusconi che ha in programma di sentire sia Meloni che il segretario della Lega insieme al resto dei candidati del centrodestra per un ultimo tentativo di riconciliazione: L'unità è l'obiettivo ma un passo indietro su Roma è un segnale di indebolimento. Continua a ripetere l'ex premier.

Concluso l'ufficio di presidenza però, a palazzo Grazioli le riunioni vanno avanti per tutto il giorno. Al momento l'intenzione è quella di restare fermi su Bertolaso e provare ad aprire una trattativa. Una tabella di marcia definita al termine di un vertice ristretto a cui hanno preso parte oltre a Berlusconi e allo stesso Berlolaso, rimasto praticamente tutto il giorno a via del Plebiscito, diversi dirigenti azzurri tra cui Tajani, Toti, Bergamini, Rossi. Un summit in cui ancora una volta a fare la parte del convitato di pietra era la Meloni ma anche Alfio Marchini che da diversi dirigenti di Fi viene considerato come la soluzione di compromesso che consentirebbe di uscire dall'impasse ed evitare una frattura insanabile dentro Fi.


Insomma la sensazione è che la corsa di Guido Bertolaso come candidato di Forza Italia non sia poi così blindata. Certo il tempo per trattare è poco e c'è chi giura che entro la giornata di domani ci sarà il verdetto finale. Chi non ha più intenzione di aspettare è Giorgia Meloni che pur ribadendo di «tenere le porte aperte a tutti» ha dato il via ufficiale alla sua campagna elettorale. Al suo fianco Salvini che non ha risparmiato una frecciata al cosiddetto cerchio magico intorno al leader di Fi: «Berlusconi ha di fianco alcuni pessimi consiglieri che rischiano di rovinarlo».



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Il Messaggero