Un inizio stentanto dei tamponi alla comunità del Bangladesh a Roma che però, con il passare dei giorni, si è trasformato: da una manciata di persone a vere e...
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Coronavirus, D'Amato: «Su quell'aereo era malato 1 su 8, necessari tamponi all'imbarco»
La Regione è intervenuta con i tamponi e i test sierologici ai passeggeri in arrivo da Dacca direttamente in aeroporto. Una scelta che ha tempestivamente «disinnescato una bomba» epidemiologica, come ha sottolineato l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato. La stima della Regione, in base ai voli arrivati da Dacca nella Capitale e ai positivi intercettati fino ad oggi, è che ci possano essere circa 5-600 possibili positivi in giro per Roma o nel resto d'Italia. Il drive-in di Santa Caterina delle Rose dell'Asl Roma 2 è operativo tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 18 per effettuare i test. «Anche per chi è clandestino - sottolinea l'Asl Roma 2 - non è un problema fare i test perché viene fatto l'Stp, ovvero un documento provvisorio sanitario per gli stranieri per usufruire dei servizi del Ssr». Al di là dei controlli è necessario che la comunità risponda in maniera attiva, ovvero se si hanno i sintomi occorre «rispettare l'isolamento per 14 giorni dopo l'arrivo, ricordando le regole fondamentali di distanziamento», precisa la Regione in una nota. E per coloro che non sono in grado di rispettare l'isolamento e la quarantena «vengono messi a disposizione degli appositi alberghi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero