I volontari dell’associazione Misericordia di Fiumicino, “prestati” alla sanità lombarda per contribuire alla lotta al Covid-19, sono rientrati nella...
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TANTI ATTESTATI DI STIMA
«Quando è scattata l’emergenza Covid-19 in Lombardia ci siamo messi immediatamente a disposizione – commenta Massimiliano D’Alessandri, in qualità di Coordinatore della squadra di emergenza della Misericordia -. Il 19 marzo ho ricevuto l’attivazione dalla Centrale operativa nazionale e lo stesso giorno eravamo in viaggio per raggiungere Brescia e poi Milano. Io e Manuel siamo poi stati assegnati a Sant’Angelo Lodigiano e gli altri due a Paullo e Landriano. In una seconda fase siamo stati poi dirottati a Brescia e a Leno». I quattro fiumicinesi dovevano restare solo una settimana ma l’emergenza li ha costretti a prolungare la “missione” per oltre 20 giorni. Durante questo periodo sono stati raggiunti dalla coraggiosa Nicol e da Giuseppe. «Diciamo che per certi versi è stata una brutta esperienza perché abbiamo visto molta sofferenza e tante anzi troppe persone decedute – precisa D’Alessandri –. Di contro è stata utile per acquisire e accrescere la conoscenza a cui hanno fatto senz’altro da cornice gli attestati di stima e la solidarietà giunta da più parti». Hanno colpito il cuore dei sei volontari i gesti delle persone dell’hinterland milanese che incrociavano durante i trasferimenti in ospedale dei contagiati.
«ABBIAMO FATTO IL NOSTRO DOVERE»
«È stato veramente toccante – aggiunge – vedere, lungo il ciglio delle strade, persone che ci incitavano a far presto ogni volta che passavamo a sirene spiegate. Ci hanno definiti persino eroi. Alcuni ci hanno regalato dei peluche, come porta fortuna, altri invece ci battevano le mani. Come volontari abbiamo fatto soltanto il nostro dovere». Prima di rientrare a Fiumicino, il Presidente della Croce bianca di Milano ha rilasciato ai ragazzi attestati di ringraziamento per l’opera e l’impegno civile fornito contro la pandemia che sta sconvolgendo il mondo intero e in particolare per la dedizione alle urgenti esigenze della sanità lombarda. «Vorrei ringraziare i colleghi con i quali ho trascorso tre settimane difficili – conclude D’Alessandri – per la professionalità mostrata e per lo spirito di sacrificio che anima il volontariato. Nel corso della catastrofica pandemia infatti non hanno mai arretrato e sono sempre stati in prima linea al servizio di quanti hanno avuto bisogno del loro aiuto».
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Il Messaggero