Fiumicino-Ostia, chiuso il Ponte della Scafa per «criticità»: timori dei cittadini sui social

Sorpresa, interrogativi e timori. Tra le migliaia di pendolari e residenti del litorale romano, tra Fiumicino ed il X Municipio di Roma, con Ostia ed il suo entroterra, la notizia...

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Sorpresa, interrogativi e timori. Tra le migliaia di pendolari e residenti del litorale romano, tra Fiumicino ed il X Municipio di Roma, con Ostia ed il suo entroterra, la notizia della chiusura temporanea decisa dall'Astral, per «criticità diffuse», del Ponte della Scafa, che sta circolando sui media e social, è una doccia gelata. «Si rischia il caos», uno dei tanti interrogativi lanciati sui social in queste ultime ore. 


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L'infrastruttura viaria che attraversa il Tevere, alla foce maggiore di Fiumara Grande, è uno snodo nevralgico di tutto il quadrante a sud di Roma ed ogni giorno è attraversato da migliaia di veicoli di lavoratori diretti all'aeroporto o verso la Capitale, previa l'Autostrada Roma-Fiumicino. Una struttura che da tempo si è rivelata insufficiente per i crescenti livelli di traffico, a seguito dell'incremento demografico dell'area, tanto che, quasi quotidianamente, si registrano lunghe file di veicoli sulla Strada Regionale 296 della Scafa, a cui il ponte è collegato. Da tanti anni, dopo rinvii, lungaggini burocratiche, sondaggi archeologici, è attesa la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa e della relativa viabilità di collegamento. Nella primavera scorsa sembrava che la situazione dell'opera fosse ai passaggi decisivi. Risultava infatti sottoscritto il contratto di affidamento della progettazione esecutiva e di esecuzione dei relativi lavori in favore del consorzio aggiudicatario. Il comune di Fiumicino aveva ricevuto in tal senso la comunicazione ufficiale dal Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione urbana di Roma Capitale. 


Il nuovo tracciato, da via di Chiaraluce, è previsto sia collegato dove oggi è lo sbocco del cavalcavia. Si tratta di un progetto approvato nel 2009 per 39 milioni di euro (finanziato per 28 milioni, i 2/3 dalla Regione Lazio) su cui nell'ultimo anno l'amministrazione capitolina, a quanto risulta, aveva accelerato i tempi sui passaggi necessari ad avviare la realizzazione di quest'opera importante e strategica per il territorio. I lavori di realizzazione previsti erano stimati complessivamente in 540 giorni. L'opera ha scontato negli anni ritardi di natura legale, dovuti ai ricorsi dei partecipanti alla gara del 2010, ma anche di natura procedurale sia per quanto riguarda l'acquisizione da parte di Roma Capitale delle aree private sulle quali va ad incidere l'opera, sia per il rilascio del nullaosta archeologico, legato a importanti ritrovamenti archeologici. Un'opera la cui ideazione risale ad oltre un ventennio. Curiosità: all'inizio degli anni '70, per problemi di staticità, il Ponte della Scafa fu interdetto e sostituito per alcuni mesi da un ponte militare di barche realizzato dal Genio Pontieri. Prima dell'arrivo dei bonificatori Ravennati, nel 1884, le due sponde del Tevere erano collegate da una barca (soprannominata la Scafa dalla quale il ponte prende il nome) guidata dal traghettatore Tancredi Chiaraluce. Nel 1916 Paolo Orlando fece sostituire il servizio del traghetto da due ponti in traliccio di ferro, che rimasero in uso fino al 1943, quando i tedeschi li distrussero. Per sostituirli, nel 1950, venne costruito il ponte della Scafa e fu inaugurato il 2 dicembre dello stesso anno. Nel corso dei sondaggi per il nuovo ponte sono affiorati nel marzo 2011, imprigionati nell'argilla a circa 4 metri sotto l'attuale piano di campagna, i resti di due navi romana di epoca imperiale.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero