Fiumicino, pesce in cattivo stato: sequestrati 400 kg sul porto

Fiumicino, pesce in cattivo stato: sequestrati 400 kg sul porto
Quattrocento chilogrammi di pesce, in cattivo stato di conservazione, sono stati sequestrati a venditori abusivi sulla banchina del porto canale di Fiumicino. L'operazione...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quattrocento chilogrammi di pesce, in cattivo stato di conservazione, sono stati sequestrati a venditori abusivi sulla banchina del porto canale di Fiumicino. L'operazione è stata condotta da Capitaneria di Porto di Roma, Polizia Locale di Fiumicino, carabinieri, servizio navale di Ostia ed Asl Roma 3, nell'ambito di un'attività di polizia mirata alla repressione della vendita illegale di prodotti ittici. Alcune persone sono state sorprese a vendere prodotti ittici in pessimo stato di conservazione, con rischio per la salute pubblica, senza essere peraltro in possesso di alcuna autorizzazione per il commercio su area pubblica di tale prodotto. Il pesce è stato dichiarato non edibile dal servizio veterinario della Asl.

Sono state identificate sei persone per il successivo deferimento all'autorità giudiziaria ed elevate tre denunce a carico di ignoti per la mancata tracciabilità del prodotto ittico. L'obiettivo dei controlli è mirato ad evitare che tali reati siano perpetrati in vicinanza dei punti di sbarco dei pescherecci, inducendo gli ignari compratori, anche stranieri, a credere che il pesce venduto sia proveniente dall'attività locale di pesca. I controlli delle forze dell'ordine nel porto canale di Fiumicino a salvaguardia della pubblica salute alimentare proseguirà senza sosta.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero