Oltre 55 chili di cocaina purissima che se immessi sul mercato avrebbero fruttato ai trafficanti 20 milioni di guadagni, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza in...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le indagini sono state svolte dagli uomini delle Fiamme Gialle del gruppo Fiumicino, guidati dal colonnello Ernesto Bruno, che nei mesi scorsi hanno avviato un'attività di intelligence e analisi dei dati relativi ai passeggeri in transito. Analisi che ha permesso di evidenziare come siano cambiati gli itinerari seguiti dai trafficanti: la nuova tendenza è infatti quella di effettuare diversi scali nelle capitali europee per rendere sempre più difficile l'identificazione del paese di origine.
Diversi i sistemi per nascondere la droga scoperti dai finanzieri: dai 7 kg di cocaina liquida nascosti in 6 barattoli di yogurt proveniente dal Perù, ai 400 gr infilati da un trafficante colombiano all'interno di un assorbente intimo, fino ai classici doppifondi nelle valige e l'ingerimento di ovuli. Un passeggero spagnolo proveniente da Buenos Aires si è sentito male dopo aver ingerito ben 75 ovuli per trasportare la droga attraverso la frontiera.
La cocaina proveniva in buona parte dall'America Latina, oltre al Perù, Argentina e Colombia. La qualità dello stupefacente era talmente alta che avrebbe consentito alle organizzazioni criminali di immettere sul mercato della capitale circa 1 milione di dosi per un giro di affari pari a circa 20 milioni di euro.
L'operazione della Guardia di finanza dello scalo aeroportuale è inserita in un programma di intensificazione delle operazioni di controllo durante l'estate. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero