Fiumicino, i sommozzatori "pescano" un carrello della spesa

Carrello della spesa agganciato alla barra livellatrice del fondale del porto-canale di Fiumicino
La barra di livellamento del fondale del porto-canale di Fiumicino "pesca" un carrello del supermercato (nella foto). E’ successo durante operazioni di spianamento...

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La barra di livellamento del fondale del porto-canale di Fiumicino "pesca" un carrello del supermercato (nella foto). E’ successo durante operazioni di spianamento della sabbia deposita in fondo all’alveo del fiume che attraversa la cittadina tirrenica e gli operai della ditta di sommozzatori M.T.M. Service, alla quale l’Autorità di sistema portuale ha affidato l’incarico, hanno dovuto interrompere i lavori per tirare sulla banchina la barra lunga oltre 2 metri dotata di ganci. Tra lo stupore generale è stato possibile verificare, dopo che i sommozzatori lo avevano annunciato, che uno dei rampini della trave d’acciaio aveva agganciato un carrello della spesa finito sul fondo della Fossa Traianea. «Non accade tutti i giorni di rinvenire carrelli all’interno di un corso d’acqua – precisa Luigi Caponetto, responsabile della M.T.M. service – comunque sono cose che fanno parte del nostro lavoro che prevede di livellare il fondale nel tratto di fiume che va dalla darsena alla foce. Il nostro intervento è finalizzato anche a abbassare la quota sottomarina della barra allo sbocco che costituisce un problema per la navigazione della flotta peschereccia e per i rimorchiatori».

 
 
DANNI AGLI SCAFI DEI PESCHERECCI

La barra di sabbia alla foce sta provocando enormi danni agli scafi dei motopesca i cui armatori lamentano un fondale di poco superiore a 2 metri quando il realtà dovrebbe raggiunge almeno il doppio. Questo non facilita le operazioni di uscita e rientra in porto con i capitani costretti a fare particolare attenzione per impedire che la chiglia delle imbarcazioni finisca nella sabbia e quindi l’unità navale possa adagiarsi da un lato. Da mesi le cooperative della pesca denunciano la mancanza dell’escavo del canale navigabile, predisposto già dall’Autorità portuale che deve però attendere i necessari permessi e quindi bandire l’appalto. «E’ di buon auspicio l’avvio dei lavori di livellamento – dice Gennaro Del Prete, presidente della cooperativa Pesca romana – in assenza degli interventi circa il dragaggio. Certo la barra di livellamento abbasserà la quota della sabbia presente sul fondo ma non risolve il nostro problema legata ai danni che subiamo quotidianamente su un tratto di fiume non in sicurezza. Vorrei ringraziare il comandate della Capitaneria di porto, Filippo Marini, per aver caldeggiato i lavori di livellamento con la speranza che arrivino presto quelli dell’escavo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero