In volo da Addis Abeba a Roma con 100 ovuli di eroina nella stomaco

In volo da Addis Abeba a Roma con 100 ovuli di eroina nella stomaco
Da Addis Abeba a Roma in volo con cento ovuli di eroina nello stomaco. I carabinieri della Compagnia Aeroporti di Roma hanno arrestato in flagranza di reato il nigeriano, di 34...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Da Addis Abeba a Roma in volo con cento ovuli di eroina nello stomaco. I carabinieri della Compagnia Aeroporti di Roma hanno arrestato in flagranza di reato il nigeriano, di 34 anni, con precedenti, con l’accusa di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti nel corso di alcuni controlli all’aeroporto Leonardo da Vinci. Lo straniero, sbarcato all'alba a Fiumicino, dopo il controllo dei documenti, è stato notato visibilmente sofferente e per questo accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia per essere sottoposto ad approfonditi.

 

A seguito del controllo, i medici hanno appurato che il nigeriano aveva nello stomaco un numero imprecisato di ovuli. E' stato trattenuto presso la struttura ospedaliera per consentirgli di liberare completamente tutti gli ovuli, vista la loro pericolosità. I carabinieri hanno così potuto accertare che il 34enne aveva ingerito cento ovuli contenenti eroina, per un peso superiore ai 1200 grammi che sono stati sequestrati. L’arrestato al termine degli accertamenti sanitari è stato dimesso dal pronto soccorso e condotto nella casa circondariale di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero