Roma, filma le studentesse nei bagni di Roma tre: condannato a un anno

Roma, filma le studentesse nei bagni di Roma tre: condannato a un anno
Per spiare le studentesse che si spogliavano nei bagni piazzava il telefonino con l'opzione registrazione filmati e poi passava a ritirare l'apparecchio per rivedere le...

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Per spiare le studentesse che si spogliavano nei bagni piazzava il telefonino con l'opzione registrazione filmati e poi passava a ritirare l'apparecchio per rivedere le scene. È stato condannato a un anno, in contumacia, un voyeur che per filmare ragazze seminude aveva preso di mira i bagni dell'Università degli studi Roma Tre.


Uno straniero spione che, come ricostruito in aula dal pm Anna Maria Orlando, aveva nascosto a più riprese i telefonini all'interno di una scatola vuota per copriwater usa e getta. Una studentessa della facoltà di matematica, però, incuriosita aveva infilato la mano nella scatola scoprendo il telefonino in funzione. Erano stati gli agenti della polizia postale e del commissariato San Paolo poi a risalire all'uomo, un fioraio di trent'anni di nazionalità serba.

L'uomo ha compiuto una serie di errori: intestarsi una sim card su uno dei telefonini seppure di provenienza furtiva, filmarsi (anche se non sul viso) nel momento in cui piazzava l'apparecchio e lasciare in memoria delle foto di composizioni di fiori. Nella perquisizione del fioraio dove il serbo lavorava part time la polizia aveva riconosciuto l'allestimento e il bancone, ma anche lo zainetto e il giubbotto utilizzati il giorno in cui aveva collocato nei bagni l'ultimo iPhone.

Così il pm Claudia Terracina lo aveva indagato per interferenza illecita nella vita privata e ricettazione. Una delle vittime aveva segnalato il caso anche all'ex rettore, facendo scattare la denuncia. «Quando sono entrata in bagno non ho visto nessuno - aveva raccontato una studentessa di Biologia - Mentre mi apprestavo ad uscire nel contenitore dei copriwater di carta ho notato qualcosa. Era la telecamera di un telefonino in funzione da da 4 minuti e 4 secondi».

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Il Messaggero