Se Ficcardi attacca Di Maio c’è un problema per Luigi

Se Ficcardi attacca Di Maio c’è un problema per Luigi
Prima i mal di pancia, poi l’insofferenza, infine la contrapposizione frontale. Figlia del gelo. La parabola di Luigi Di Maio, da anticasta a ingranaggio perfettamente...

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Prima i mal di pancia, poi l’insofferenza, infine la contrapposizione frontale. Figlia del gelo. La parabola di Luigi Di Maio, da anticasta a ingranaggio perfettamente oliato nel sistema, non è mai stata metabolizzata tra i corridoi del Campidoglio. L’altro giorno la consigliera comunale Simona Ficcardi si è lanciata in un attacco frontale e senza fronzoli contro il suo capo politico, qualificando come «superficiale ed egoista» la sua ricerca di una casella di primo piano nel nuovo esecutivo giallorosso. «Neanche un briciolo di dignitosa autocritica?», ha poi tuonato la Ficcardi, lanciando il sasso nello stagno delle perplessità diffuse che si respirano in Comune. Un risentimento non nuovo a Palazzo Senatorio, dove le stoccate di Di Maio alla Raggi sui rom e sul limite alle candidature sono state accolte con un ventaglio di umori oscillanti tra dispiacere, rabbia e stupore. In attesa che la saga si arricchisca di un nuovo capitolo, magari condita da qualche fuga dal gruppo consiliare, di granciana (nel senso della consigliera che se n’è andata) memoria rimane un dato politico che racconta la crisi del M5S e del suo capo politico. La piramide grillina balla così tanto che basta una Ficcardi a darle una scossa.
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Il Messaggero