Roma, a San Giovanni la XXVII Festa dei Popoli

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«Accoglietevi come Cristo ha accolto voi» è il tema della XXVII edizione della Festa dei Popoli che si svolge a piazza San Giovanni in Laterano. La manifestazione è in programma domani, solennità di Pentecoste, a partire dalle 9.00; è promossa dall'Ufficio Migrantes della diocesi e dalla Caritas di Roma, in collaborazione con le comunità cattoliche etniche, con Impresa Sant'Annibale Onlus e tante realtà che lavorano nel campo delle migrazioni (Centro Astalli, Missionari scalabriniani, Missionari comboniani, Acli

provinciali di Roma, Earth Day Italia, Apicolf e Federcolf). Novità di quest'anno, la presenza di un'autoemoteca, in collaborazione con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli e il Gruppo Donatori Sangue F. Olgiati Onlus, sul sagrato della basilica con la possibilità di donare il sangue.

Alle 10.00, il convegno «La Chiesa in ascolto» al Pontificio Seminario Romano Maggiore, con i rappresentanti del mondo laico e cattolico dalle diverse comunità presenti a Roma; porteranno la propria testimonianza anche rifugiati ed ex minori non accompagnati che hanno vissuto un positivo percorso di
integrazione nella società italiana. Quindi, a mezzogiorno, nella cattedrale di Roma, messa presieduta da monsignor Luis Francisco Ladaria Ferrer, arcivescovo prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e animata da 26 comunità etniche di diverse nazionalità: il «Gloria» intonato dai congolesi, il salmo pronunciato in malayalam, la sequenza di Pentecoste cantata in polacco, la preghiera dei fedeli in diverse lingue, l'offertorio affidato alla comunità latino-americana, il «Sanctus» in ucraino, e i canti di Comunione in arabo e in rumeno.

Al termine, sul sagrato della basilica, dalle 13.30 circa si potranno degustare piatti tipici preparati dalle comunità di 10 Paesi diversi: Eritrea, Congo, Togo, Romania, Ghana, Nigeria, Ucraina, Polonia, Capoverde, Camerun. Seguirà, alle 15.00, uno spettacolo multietnico durante il quale si esibiranno una
ventina di gruppi con canti e balli folkloristici. Alle 17.00 la sfilata di abiti tradizionali; alle 18.30 il concerto finale in collaborazione con World Intercultural Institute. «La Festa - osservano monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell'Ufficio Migrantes della diocesi, e monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma - ha lo scopo di dare spazio e visibilità alla fede e alla cultura delle comunità cattoliche immigrate

della nostra diocesi e di offrire a tutti una possibilità diretta per entrare a contatto con la mondialità che da tempo è presente nella nostra città». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero