Ferrovia Roma Nord a rischio: tagliati i treni dei pendolari

Ferrovia Roma Nord a rischio: tagliati i treni dei pendolari
C'è un treno che parte da una delle stazioni storiche di Roma, in pieno centro - piazzale Flaminio -, serve 70 mila pendolari al giorno, raggiunge l'area nord della...

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C'è un treno che parte da una delle stazioni storiche di Roma, in pieno centro - piazzale Flaminio -, serve 70 mila pendolari al giorno, raggiunge l'area nord della città e dell'hinterland, ma si perde nella palude di binari vecchi e insicuri, con passaggi a livello a raso e in molti casi senza protezione. Si arriva così al paradosso che da Montebello (vicino a Prima Porta) in poi i treni oggi viaggiano solo in una direzione. Si tratta della Roma Nord, che passa da Saxa Rubra, copre la zona settentrionale della provincia, a binario unico raggiunge Civita Castellana e finisce la sua corsa a Viterbo. È stato spiegato la scorsa settimana nel corso della riunione della commissione trasporti dai tecnici dell'Atac (l'azienda che gestisce il servizio): le nuove regole, diventate operative da pochi giorni, sulla circolazione impartite dall'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, comportano una riduzione della velocità, l'obbligo di arresto prima di un passaggio a livello senza barriere «e soprattutto una sorta di senso unico alternato nel tratto extraurbano, quindi treni solo in direzione Roma la mattina e, al contrario, in direzione Viterbo nel pomeriggio». Per rispondere a questo problema Cotral mette in campo dei bus navetta sostitutivi, ma visto che stiamo parlando della terza linea su ferro più importante a Roma per i pendolari, appare quasi surreale che a un certo punto i treni vadano in una direzione al pomeriggio, nell'altra al mattino.


RALLENTARE

«Non c'erano alternative - spiega il presidente della Commissione trasporti, Eugenio Patanè, Pd - perché stiamo parlando di una linea molto vecchia in cui vanno applicate le nuovo regole sulla sicurezza varate dopo l'incidente ferroviario di Andria». In totale, con i nuovi orari, vengono soppressi (sostituiti dalle navette) 21 treni extraurbani e 3 urbani, mentre si allunga anche il tempo totale di percorrenza, secondo il Comitato Pendolari Roma Nord (anche di 40 minuti). La velocità dei treni viene limitata a 50 chilometri orari, i convogli devono sempre rallentare in coincidenza dei 104 passaggi a livello. Il Comitato Pendolari Roma Nord, sul sito internet, attacca: «Bisognava fare i lavori 3 anni fa, dopo la tragedia ferroviaria di Andria, ora ci ritroviamo in queste condizioni». Nella lettera inviata a Regione, Atac, Roma Capitale, Municipio XV e Comuni del Nord della Provincia si legge ancora: «Fate partire entro breve i lavori di ammodernamento dell'infrastruttura, usate il tempo che avete adesso, non lo sprecate altrimenti a settembre, con l'inizio delle scuole, si spalancheranno le porte dell'inferno per chi viaggia». Dice Devid Porrello, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e dunque all'opposizione: «Già nella scorsa legislatura avevamo messo in guardia sulla necessità di mettere in sicurezza questa linea, ma non è stato fatto». Ad oggi ci sono vari problemi: i lavori di ammodernamento della stazione di piazzale Flaminio, già finanziati, sono rallentati dalla procedura di concordato di Atac che può pagare a scaglioni i fornitori. La Regione sta sbloccando la situazione. «Entro fine mese dovremmo farcela - dice l'assessore ai Trasporti, Mauro Alessandri - Per i lavori di raddoppio della linea, invece, la gara è stata assegnata, ma poiché c'è stato un ricorso, dobbiamo aspettare che si esaurisca il procedimento». Lenta, vecchia e con treni vintage, ora anche per la Roma Nord si andrà al cambio di gestione. Avverrà entro la fine del 2020, quando la linea non sarà più gestita da Atac: per legge due ipotesi percorribili. Potrà essere messa a gara o si potrà andare all'affidamento a una società in house, vale a dire Cotral. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero