Era - ed è - un tipo generoso, Paolo Ferrara, il primo capogruppo del M5S. Colui che entrò, sudato e con le palpitazioni, all’hotel Forum il giorno in cui...
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Un personaggio, Paolino. Un’altra volta, in polemica con il Pd, condivise con gusto il video di un tizio che bruciava la tessera dei dem. E un’altra volta ancora si lanciò nella tutela dello scranno dove sedeva Raggi ai tempi di Marino, che rischiava di essere occupato dall’ex grillina Grancio: «Il banco di Virginia è come la maglia di Totti». Uno spasso. Poi è finito nell’affaire sullo stadio (con l’amico del cuore Marcello De Vito) e ha perso i galloni di capogruppo. L’inchiesta è finita con un’archiviazione, ma Ferrara si è un po’ defilato. Un peccato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero