Dove andremo a finire se anche gli svedesi vengono a Roma e ci portano via le attività in cui eravamo un’eccellenza. Succede qualche sera fa, in un ristorante in via...
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Sola, minuta, malinconica, sembra Lisbeth Salander, la protagonista del noir svedese “Uomini che odiano le donne”, molti anni dopo. Per allontanare la tristezza prosegue con mezzo litro di Chianti, bruschette, carciofo alla romana, pizza al prosciutto, limoncello, acqua, dolce, caffè. Diciamo che non bada a spese, ma sei in vacanza a Roma, ci può stare che ti lasci andare. Appesantita dall’alcol, va alla cassa per pagare il conto di 48 euro, ma qui scatta il colpo di scena da noir svedese. Senza battere ciglio allunga un biglietto da visita, con un indirizzo mail scritto a mano. «Per il conto inviate una mail al mio ufficio» dice.
Alla cassa pensano sia uno scherzo, segue discussione surreale, arrivano i carabinieri che riconoscono la signora. E’ la terza volta in pochi giorni che a Roma va al ristorante e non paga. Dove andremo a finire se anche gli svedesi vengono a Roma e ci portano via un’attività nella quale un tempo alcuni italiani erano specializzati.
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Il Messaggero