I “Fantasmi a Roma” di piazza don Bosco

I “Fantasmi a Roma” di piazza don Bosco
"Si vede / si sente / don Bosco qui è / presente". @austin3150 Forse non è presente affatto don Bosco nella piazza che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
"Si vede / si sente / don Bosco qui è / presente".


@austin3150

Forse non è presente affatto don Bosco nella piazza che porta il suo nome e che é diventata, in meno di un mese, più che un luogo di culto un luogo cult della mafia e della politica. Verrebbe da dire che la sera non andavamo a via Veneto, come gli intellettuali e gli scichettoni di un tempo, ma a piazza don Bosco. Che torna a essere un set e del resto Cinecittà sta proprio lí dietro. Venne girato, a ridosso di don Bosco, “Fantasmi a Roma” con Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Eduardo De Filippo. E poi un fantasma a Roma rieccolo in questa piazza, l’altra sera: il sindaco italo-caraibico Ignazio Marino soprannominato “l’americano” per le sue lunghe vacanze Oltreoceano. Anche se probabilmente il regista di quel capolavoro cinematografico del ’61, Antonio Pietrangeli, non lo avrebbe scritturato neppure per un remake. E comunque - vedi un po’ le coincidenze! - le musiche di quel film le fece Nino Rota l’autore dei temi del Padrino che i Casamonica nello show del 20 agosto hanno fatto suonare dalla banda per l’ultimo saluto al boss Vittorio il “re di Roma”. Sempre qui a don Bosco, fu ambientato l’“Audace colpo dei soliti ignoti”. La panchina dove Peppe Er Pantera, Ferribotte, Capannelle e gli altri nascosero la refurtiva non c’è più, ma risuonano ancora le battute come questa. «Aò, sto a cerca’ uno che si chiama Mario». «Qua so’ cento che se chiamano Mario». «Ma quello che cerco io fa il ladro». «E sempre cento so’!». Ora i Casamonica sono mille e più di mille. E se poi ci aggiungi i ladri politici, la cifra s’impenna da far paura.



mario.ajello@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero