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La bella vita del clan Marinucci-De Santis tramonta con il sequestro ai fini della confisca eseguito ieri dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura: "Game over" a dirla con le parole degli investigatori. Sottratti ai narcos attivi dall'Eur-Torrino fino ad Ardea, Aprilia e Pomezia, beni e assetti societari per un valore di 4,5 milioni di euro. Meno di quanto richiesto dalla Procura (sono sfuggiti ai sigilli un agriturismo di Pratica di Mare; una abitazione a Torvaianica Alta; un fabbricato a due passi da Ponte Milvio per la cui cessione era stato scomodato il commercialista della ndrina Morabito, e una società di costruzioni del Torrino) e poco rispetto a quanto speso dal gruppo a partire dal 2012 in una girandola di auto di lusso acquistate e rivendute, così come i Rolex e i Patek Philippe comprati all'estero e rivenduti per le plusvalenze.
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Vacanze negli hotel a 5 stelle a Ibiza, suite da 870 euro a notte a Forte di Marmi, residenze a Sharm El Sheik, cene nei ristoranti stellati di Milano: Alessia, la moglie di Francesco Marinucci, prima di sposarsi dichiarava redditi per 1.440 euro come lavorante parrucchiera poi la scalata, acquisendo quote consistenti in società di import export di autoveicoli e nelle sale scommesse, Snai ed Eurobet che il marito, vero dominus, apre attraverso prestanome in largo San Lorenzo ad Ardea e in via Varrone a Pomezia. In un momento di rabbia confida ad Olga compagna di Simone De Santis, braccio destro del coniuge: «A me dà fastidio che girano co' tutte ste macchine intestate a me, me rode proprio». Gli affari vanno a gonfie vele, a occuparsene è Antonella Ruggeri, madre di De Santis.
IL CARCERE
Marinacci e De Santis sono in carcere dopo l'arresto con altri trenta indagati nell'operazione "All in" della polizia a novembre. La loro spietatezza è agli atti per il tentato omicidio di Antonio Casamonica a Spinaceto (luglio 2019) e per le spedizioni punitive ai danni di "Gi", Capuano, considerato un "traditore" per essere passato alla narco-associazione rivale capeggiata dall'ex azzurro del rugby Sami Panico. Quando l'amico Luca Giampà, marito di Mafalda Casamonica, litiga con i parenti della moglie, Marinucci e Uaua intervengono. Con Alessio Mazzotta si portano sul luogo a bordo della loro auto istigando Giampà a scendere e a sparare due colpi di pistola. A Giampà - l'uomo intercettando il quale è stata scoperta la presunta "talpa" della mala in Procura, l'avvocato Camilla Marianera - il gruppo diede riparo nella «casa al mare», la villa con piscina in via dei Gelsomini a Pomezia «fino a quando non sistemamo a cosa».Volevano fare la guerra ai Casamonica: «Vanno maciullati, screditati.. terrorizzati». Leggi l'articolo completo suIl Messaggero