Estorsione, scarcerata Tamara Pisnoli: per ex moglie De Rossi chiesto il processo

Estorsione, scarcerata Tamara Pisnoli: per ex moglie De Rossi chiesto il processo
Sei mesi di arresti domiciliari nel suo superattico all'Eur, e ora finalmente la libertà col solo limite dell'obbligo di presentazione una volta al giorno a un...

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Sei mesi di arresti domiciliari nel suo superattico all'Eur, e ora finalmente la libertà col solo limite dell'obbligo di presentazione una volta al giorno a un commissariato. E' stata scarcerata Tamara Pisnoli, l'ex moglie del calciatore Daniele De Rossi e attuale compagna del miliardario francese Arnaud Mimran, finita sotto accusa insieme ad altri per una estorsione all'imprenditore Antonello Ieffi, il muscoloso ex di Manuela Arcuri. La decisione è stata firmata dal giudice Costantino De Robbio, su sollecito del difensore della Pisnoli, l'avvocato Cesare Placanica.




La grana giudiziaria per la bella ex moglie del campione giallorosso però non è chiusa, anzi è alla prime battute in aula. A piazzale Clodio è stato appena firmato per lei e per gli altri coindagati - tra cui Manuel Severa, Francesco Camilletti e Simone Di Matteo - la richiesta di rinvio a giudizio per estorsione aggravata. «Sai quanto ci metto a fa' ammazzà una persona? Basta che metto diecimila euro in mano ad un albanese, non ci mette niente». Ad inchiodare l'indagata soprattutto questa minaccia rivolta a Ieffi, colpevole a suo dire di non volerle restituire dei soldi anticipati per l'acquisto di un impianto fotovoltaico, somma lievitata da ottanta a centocinquantamila.



L'AGGRESSIONE Visto che Ieffi non voleva piegarsi al sopruso era stato sequestrato, picchiato e ferito alla testa con un coltello. Poi rapinato del Rolex, e buttato per strada con l'ordine di stare zitto e trovare subito i soldi. Per la bionda vip un'unica consolazione: i pm Lina Cusano e Delia Cardia, che a dicembre avevano fatto scattare il suo arresto, hanno rinunciato alla contestazione di sequestro di persona.



La Pisnoli, intanto, prende le distanze dalle accuse, come emerge dalle carte dell'interrogatorio. «Io avevo appuntamento con Ieffi per chiarire l'affare del fotovoltaico ed invece lui è arrivato con Severa e un altro uomo a casa mia. Non mi sono preoccupata perché sono amici. Ma poi all'improvviso Severa lo ha accusato di un bonifico falso e la situazione è precipitata. Ho chiamato la domestica...Avrei voluto chiamare l'ambulanza, la polizia, ma ho avuto paura...».



Una ricostruzione contestata dal giudice. Durante l'interrogatorio la Pisnoli aveva precisato, su domanda, di essere una imprenditrice immobiliare e di incassare ogni mese un assegno divorzile di 40.000 euro. «Io non faccio picchiare le persone» era scoppiata in lacrime «né ho bisogno di fare certe cose. Poi non ce l'avevo tanto con Ieffi quanto con un mio ex compagno che mi aveva garantito l'affare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero