Addio Estate Romana, è il tempo di "Romarama", niente più lupa capitolina, ma gatti. Tanti e colorati, come simbolo della nuova stagione culturale...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si cambia nome e si supera la fase storica dell'Estate Romana (con buona pace di Renato Nicolini che lo coniò e inventò nel 1977). Paladino dell'operazione è il vicesindaco Luca Bergamo: «Oggi nasce l'esigenza di inventare un nuovo nome, per mettere in evidenza un cambiamento di rotta, perché la stagione culturale esce dalla logica di una sola stagione e dura tutto l'anno. Da questo la spinta a costruire un contenitore che mette insieme istituzioni, luoghi e progetti».
Cosa c'è in programma? Intanto si attende l'esito del bando dell'Estate Romana cui sono arrivate 280 domande al vaglio ora della commissione (le manifestazioni dovrebbero partire da metà luglio, tempi tecnici alla mano). Sulla scia dell'impegno del Mibact si attende l'ok all'apertura delle arene con i cine-villaggi, la riapertura dal 17 luglio del Macro sotto la regia del nuovo direttore Luca Lo Pinto, gli eventi al teatro India, i titoli dell'Auditorium e Casa del Jazz, al fianco dell'Accademia di Santa Cecilia la mostra sulla collezione Torlonia a settembre, l'installazione site specifici di arte contemporanea nel parco di Villa Borghese, l'Opera al Circo Massimo e la Quadriennale al Palazzo delle Esposizioni a metà ottobre.
«Romarama è il nome concepito per essere un cappello al grande contenitore culturale di Roma - spiega Bergamo - un messaggio per indicare che c'è un palinsesto che dura tutto l'anno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero