Estate Romana, scontro sul bando: «Vietato contestare il Comune, è censura»

Estate Romana, scontro sul bando: «Vietato contestare il Comune, è censura»
Pagina 30, punto 7. È qui, tra le righe del bando dell'Estate romana, che si annida l'ultimo fronte tra Campidoglio e Cinema America. Censura? Permalosità...

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Pagina 30, punto 7. È qui, tra le righe del bando dell'Estate romana, che si annida l'ultimo fronte tra Campidoglio e Cinema America. Censura? Permalosità della burocrazia romana? Chi vuole partecipare al bando deve «impegnarsi, in tutte le fasi della procedura, anche per i propri consulenti e collaboratori, ad evitare comportamenti e dichiarazioni pubbliche, che possano nuocere agli interessi, all'immagine di Roma Capitale, dei dipendenti e degli amministratori». Cosa significa? Chi si aggiudicherà la gestione di una kermesse di letteratura, per esempio, non potrà poi criticare il Campidoglio se in quei giorni l'area prescelta sarà sporca o se non passeranno i mezzi pubblici. Vietato contestare l'amministrazione, insomma. Né al bar, né sui social network, ma neanche sui giornali. Il leader del Piccolo cinema America, Valerio Carocci, ha trovato questa storia nel bando dell'Estate romana e l'ha vissuto come un motivo in più per non essere della gara. Ecco cosa dice: «Luca Bergamo ha deciso in maniera del tutto arbitraria, semplicemente per fini elettorali, di sottrarci piazza San Cosimato. Questo tentativo goffo dell' amministrazione di mascherare dietro all'idea di fare un bando per piazza San Cosimato è stato svelato. Noi rivendichiamo la nostra indipendenza culturale e ci opponiamo a tutto questo». La vicenda però non è proprio così. Ovvero non si tratta di una censura a Cinque Stelle voluta dal vicesindaco Bergamo. Che infatti spiega: «Le norme evocate sono previste nello schema di Protocollo di integrità di Roma Capitalè, introdotto dall'Amministrazione con deliberazione di giunta Capitolina n. 40 del 27 febbraio 2015 e fanno parte della modulistica da utilizzare per partecipare all'Avviso». Dunque, la decisione fu presa dalla giunta di Ignazio Marino (di centrosinistra).


LA RISPOSTA

«Sarà anche vero - replica Carocci - ma questa giunta poteva anche cancellare quel codicillo. Che comunque non era presente nel bando del Cinema Troisi, che abbiamo vinto». Rimangono sul red carpet delle polemiche sull'arena di San Cosimato i calcoli fatti dai ragazzi. «Noi abbiamo richiesto la piazza e avremmo pagato anche i 35mila euro per l'occupazione di suolo pubblico. Non c'è richiesta di occupazione di suolo pubblico gratuita come ha detto l'assessore Bergamo». Il vicesindaco però non molla: «Non condivido la loro scelta, perché si devono muovere attraverso canali diversi? Sono certo che le rassegne organizzate dal Piccolo Cinema America avranno successo come le tante iniziative che animeranno l'Estate 2018». E la polemica continua, certo.
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Il Messaggero