Rocca di Papa, sindaco gravissimo: «Aveva arti e volto bruciati ma chiedeva degli altri»

«Da quello che abbiamo potuto capire le sue condizioni sono serie, la prognosi è riservata e il sindaco è ricoverato in Terapia intensiva». Dal momento...

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«Da quello che abbiamo potuto capire le sue condizioni sono serie, la prognosi è riservata e il sindaco è ricoverato in Terapia intensiva». Dal momento dell'esplosione è lei, Veronica Cimino, la vice del sindaco Crestini a gestire l'emergenza che ha divorato la tranquillità di Rocca di Papa. «Abbiamo parlato con il sindaco - racconta - poi però non è stato più possibile, era nel suo ufficio al terzo piano del palazzo quando c'è stata l'esplosione, un dipendente è riuscito ad accompagnarlo fuori, camminava sulle sue gambe ma aveva le braccia e il volto ustionati. So che nel tragitto verso l'ospedale era cosciente e si preoccupava di sapere le condizioni degli altri 40 dipendenti, se c'erano stati dei feriti».

 

La Cimino si è occupata di gestire l'emergenza soprattutto sul fronte dell'assistenza da dare a chi è stato allontanato dalle abitazioni di fronte al Comune a scopo precauzionale. «Abbiamo censito tutti i residenti del Corso - spiega la vicesindaco - e diverse sono le famiglie che hanno trovato assistenza da amici e parenti, altre 5 verranno invece ospitate fino a quando i vigili del fuoco non dichiareranno l'agibilità dei palazzi in una struttura ricettiva a spese dell'amministrazione mentre abbiano predisposto dei controlli sui palazzi per evitare episodi di sciacallaggio».

Quello che la vicesindaco non riesce a spiegarsi è il motivo dell'esplosione. «Non era un cantiere conclude la Cimino ma un sondaggio che lo studio di progettazione incaricato di analizzare le cavità naturali, stava eseguendo, purtroppo questa cavità non era visibile e quindi ci hanno proposto con un loro direttore dei lavori di fare questo carotaggio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero