Il Pd non ha dubbi: questa volta vuole anche i voti dei grillini. Costi quel che costi. E lo griderà con il suo nuovo leader. Pecunia non olet, figurarsi le preferenze per...
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Il M5S mica ha la sveglia al collo: è in campo per attrarre chi non si riconosce in questo Pd brutto e cattivo, gridando addirittura, o meglio invocando “Berlinguer, Berlinguer”. Che spasso e che caos. Molto meglio le cose dalle parti del centrodestra. Tutti ordinati e intruppati. La Lega poi è riuscita nel colpaccio: accordo con CasaPound nel collegio del Centro Italia, d’altronde c’è un filo che unisce le due forze e dunque perché non dialogare?
Berlusconi e Meloni intanto vanno dritti per la loro strada. E poi c’è il sindaco di Roma. Non proprio un argomento di poco conto la gestione della Capitale. Queste elezioni europee saranno il referendum anche per lui: le critiche per come amministra non mancano, in periferia non lo possono vedere e i rapporti con il leader del suo partito sono ridotti ai minimi storici. Adesso, giusto per la cronaca, queste cose accadevano nel maggio 2014, si era (come oggi) alla vigilia del voto. Da queste parti gli anni non passano mai.
simone.canettieri@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero