Ritrovata. Mamma Graziella Viviano ieri alle 15 è stata convocata nella caserma dei carabinieri di via dei Volsci, nel quartiere San Lorenzo di Roma. «Quasi non...
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L'annuncio commosso della mamma: «Presto saprò chi è stato»
Furto delle ceneri di Elena Aubry, la mamma: «Uno sfregio per le mie battaglie»
L'EMBLEMA
Il volto di Elena, i suoi lunghi capelli e i grandi occhi chiari, in questi due anni sono diventati il simbolo della battaglia che la madre sta conducendo per migliorare la sicurezza stradale. Sua l'idea di cerchiare le buche sull'asfalto con la vernice fluorescente per segnalare il pericolo a chi viaggia su due ruote. Sua la proposta approdata in Parlamento di rimuovere i guard-rail ghigliottina per i centauri che carambolano negli incidenti. «La cosa più importante - spiega Graziella Viviano appena uscita dalla caserma - è che non è stato rimosso il sigillo dell'urna e che, quindi, le ceneri non sono state disperse. Questo era il mio cruccio più grande. Ringrazio i carabinieri e voglio pensare che come tutti i motociclisti che sono spiriti liberi, mia figlia abbia visto un po' di sole e sia voluta uscire dal cimitero per farsi un giro. Adesso l'urna è ancora con in caserma, per questo week-end rimarrà lì. Ho sempre avuto fiducia nelle forze dell'ordine, per me sono persone speciali e ancora una volta hanno dimostrato di esserlo».
Ma chi e perché ha rubato le ceneri di Elena Aubry? Gli inquirenti hanno verificato le immagini riprese dalle telecamere ai varchi di accesso al cimitero nei primi giorni di riapertura dopo il lockdown per il coronavirus, annotando i sospetti. Quindi hanno fissato la loro attenzione su una sorta di habituè del Verano, visto aggirarsi più volte nei dintorni del cimitero. I carabinieri lo tenevano d'occhio da un paio di settimane. Venerdì pomeriggio lo hanno ritrovato dentro, non ha saputo dare spiegazioni della sua presenza. A quel punto, d'accordo con la Procura, hanno deciso di pedinarlo individuando, così, la sua abitazione a Casal Bertone, zona vicina al Verano. Durante la perquisizione è spuntata fuori la refurtiva.
SCIACALLAGGIO
L'urna, dunque, non è stata riconsegnata spontaneamente, nonostante gli appelli lanciati dalla famiglia. La mamma aveva anche fornito l'indirizzo di una chiesa di Monteverde per consentire di recapitare in forma anonima informazioni utili. Per la sottrazione di cadavere, questo il reato contestato, è stato indagato a piede libero il 49enne che già in passato si sarebbe reso protagonista di furti nei cimiteri capitolini, in particolare di fotografie riposte sulle lapidi. Non è stato arrestato poiché, secondo la pm Laura Condemi, titolare del fascicolo, non ci sarebbe pericolo di fuga. Ma perché questo furto? Un gesto compulsivo, oppure dietro c'è un traffico di oggetti da rivendere al mercato nero? Comunque, secondo chi indaga, non si tratterebbe di un gesto mirato contro Elena e la mamma Graziella.
Il Messaggero