Sarebbe morto per asfissia meccanica da strangolamento il 47enne egiziano trovato ieri mattina abbandonato in un sacco nel quartiere Monteverde a Roma. È quanto emergerebbe da...
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A segnalare il cadavere in via Cartoni a Monteverde, era stato il titolare della pasticceria I Golosi, che ha notato la sagoma sospetta all'interno di un sacco, da dove si intravedeva uscire un braccio. «Ho visto il braccio che spuntava dal sacco - ha spiegato - Mi pare avesse le mani legate. I piedi invece non li ho visti. Ho preso il telefonino e ho chiamato la polizia». Sul posto sono arrivate immediatamente le volanti e la Scientifica che ha chiuso la strada e transennato tutta la zona.
Il cadavere è stato abbandonato di fronte alla pasticceria, vicino a dei bidoni dell'immondizia, tra due auto in sosta. Sul cadavere non ci sono segni di colpi d'arma da fuoco e solo l'autopsia, disposta dalla procura, chiarirà la dinamica della morte. Gli accertamenti si tengono sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani. Omicidio volontario, per il momento contro ignoti, il reato configurato.
I poliziotti hanno sequestrato anche un grosso trolley con il quale è stato, verosimilmente, trasportato il cadavere. La valigia potrebbe essere stata abbandonata in fretta dal killer, gli investigatori della scientifica sono già a caccia di impronte.
Inoltre si scava nella vita del cuoco. Gli investigatori della Squadra Mobile stanno ascoltando familiari, amici e conoscenti dell'uomo, un ex cuoco andato in pensione recentemente in seguito ad una malattia. A quanto ricostruito era sposato e aveva una figlia in Egitto. L'uomo, un incensurato, viveva in Italia da circa dieci anni ed aveva regolare permesso di soggiorno. Al momento gli investigatori non escludono alcuna pista anche se, secondo quanto si è appreso, sembrerebbero non emergere elementi che possano ricondurre ad un delitto legato alla criminalità organizzata. Al vaglio le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona che potrebbero aver ripreso i responsabili mentre abbandonavano il corpo, probabilmente la notte precedente al ritrovamento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero