Anniversario del rastrellamento al ghetto di Roma: la cerimonia, gli ospiti e le deviazioni per il traffico

Era l'alba del 16 ottobre 1943 quando 1.259 ebrei furono deportati dalla Capitale. Soltanto 16 fecero ritorno

Forze dell'ordine al ghetto di Roma
Era l'alba del 16 ottobre 1943. Un sabato, giorno festivo per gli ebrei, scelto appositamente per trovarne di più in casa. I soldati tedeschi delle Ss irrupppero nel...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Era l'alba del 16 ottobre 1943. Un sabato, giorno festivo per gli ebrei, scelto appositamente per trovarne di più in casa. I soldati tedeschi delle Ss irrupppero nel ghetto di Roma alle 5,30 del mattino. E in poche ore, rastrellarono 1.259 persone: 689 donne, 363 uomini, 207 bambini, che furono caricati su un treno merci alla stazione Tiburtina e morirono, quasi tutti, nel campo di sterminio di Auschwitz- Birkenau. Soltanto 16 di loro fecero ritorno. Ottant'anni dopo, a poco più di una settimana dallo scoppio del nuovo conflitto israelo-palestinese, nella Capitale si terrà una cerimonia commemorativa per ricordare quel tragico evento della storia. 

La cerimonia

Un momento che assume ancor più significato alla luce dell'attacco di Hamas al popolo israeliano. Ma che si annuncia più blindato che mai, alla luce dei timori di possibili atti dimostrativi o attentati. Tanto più dopo l'allarme arrivato nelle scorse ore dalla Francia. Per questo il dispositivo di sicurezza messo in campo dal Viminale e dalla questura di Roma si annuncia imponente, con controlli rafforzati nel perimetro dell'area e un dispiegamento di militari e forze dell'ordine in assetto antiterrorismo. 

La cerimonia vedrà partecipazione, tra gli altri, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel tardo pomeriggio depositerà una corona d'alloro lungo il muro della Sinagoga. Presenti anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, che proprio in solidarietà al popolo ebraico nei giorni scorsi ha deciso di far illuminare Palazzo Madama con la bandiera di Israele. Ma ci saranno anche il sindaco Roberto Gualtieri, il rabbino capo Riccardo Di Segni, l presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun e il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi.

Le altre iniziative

La cerimonia sarà preceduta, a partire dalle 17.30, dalla Marcia della Memoria guidata dal sindaco Gualtieri che, partendo da piazza del Campidoglio, raggiungerà largo 16 ottobre 1943. Un'iniziativa promossa da Roma Capitale, dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Comunità Ebraica di Roma. Ma sono numerosi gli appuntamenti previsti già dalla mattina di domani, e destinati in particolare agli studenti romani. Dalle 10 alle 13, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, saranno ospiti sette delegazioni di studenti delle scuole superiori della città di Roma impegnate, da giugno di quest'anno, in un progetto di studio e approfondimento coordinato dal responsabile del Dipartimento Didattico della Fondazione Museo della Shoah, Marco Caviglia. Nell'incontro "Roma racconta la razzia del 16 ottobre 1943" gli studenti esporranno il loro racconto del rastrellamento e della deportazione, basato sulla mappa dei luoghi cittadini che testimoniano quella tragedia.

E sempre domani sarà inaugurata la mostra ai Musei Capitolini "I sommersi. Roma, 16 ottobre 1943", che si potrà visitare fino al 18 febbraio 2024. L'esposizione, curata da Yael Calò e Lia Toaff, costruisce "un percorso dal forte impatto emotivo - spiegano gli organizzatori - con lo scopo di far immergere il visitatore nella dimensione di angoscia, spaesamento e violenza che subirono gli ebrei arrestati". Attraverso dipinti e disegni, fotografie, documenti, giornali, atti e oggetti di vita quotidiana, si potranno quindi approfondire le vicende dei protagonisti della deportazione, donne, uomini e bambini "a cui - viene spiegato - si vuole restituire un'identità e un riconoscimento proprio attraverso il ricordo". 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero