Ebola, parlano moglie e amici del paziente zero: è sereno, comunichiamo con sms

Ebola, parlano moglie e amici del paziente zero: è sereno, comunichiamo con sms
​«È sereno e sta affrontando la situazione bene, anche perchè è curato da una delle migliori strutture europee del settore». Così il primario del medico siciliano che ha...

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​«È sereno e sta affrontando la situazione bene, anche perchè è curato da una delle migliori strutture europee del settore». Così il primario del medico siciliano che ha contratto il virus Ebola.







«È un bravo infettivologo - aggiunge - e gli è sempre piaciuto il suo lavoro, attento alle novità professionali. Ha voluto fare questa esperienza e ha preso tre mesi di permesso. È stato in Kurdistan e poi in Sierra Leone perchè la situazione si era aggravata. Sarebbe dovuto tornare venerdì prossimo».



La moglie «Mio marito comunica con noi con Sms, non abbiamo ancora sentito la sua voce. E questo potrebbe significare che ancora non sta bene. Siamo preoccupate per questo e speriamo di poterlo vedere al più presto». Così, la moglie del medico catanese che ha contratto il virus Ebola. «Siamo in contatto con la Farnesina e il ministero della Salute - aggiunge la donna, che è un'infermiera - che ci tengono aggiornati. E a noi interessa soltanto sapere come sta».



L'ospedale Si dicono tranquilli, pur avvertendo la forte pressione dei media, infermieri e personale all'istituto Spallanzani. «Qui - afferma Adriano De Iuliis, infermiere e segretario aziendale del sindacato infermieristico Nursind - c'è un'alta professionalità a tutti i livelli. Ovviamente è il primo caso confermato di Ebola che viene trattato e si avverte una normale tensione, tuttavia siamo abituati a curare ogni giorno pazienti con gravi malattie infettive, dall'Hiv alla Tbc e la meningite, e siamo quindi addestrati». Trattandosi però del 'paziente zerò per Ebola, «l'attenzione è molto alta e - sottolinea De Iuliis - sentiamo molto la pressione dei media, anche se possiamo dirci sostanzialmente tranquilli».



E si dicono sereni anche membri del personale come biologi e capo-tecnici, sottolineando il fatto che allo Spallanzani l'addestramento dello staff a far fronte a simili emergenze è un elemento fondamentale. Non esprimono preoccupazione neppure alcuni membri addetti alle squadre di pulizia: «Non abbiamo paura - dicono - perchè questo paziente è totalmente isolato e comunque fuori dai nostri contatti».
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Il Messaggero