Ebola, Fabrizio il medico di Emergency: «Ho avuto paura, ma tornerò in Africa»

Pulvirenti finalmente fuori dall'ospedale
ROMA - «Da medico a paziente: all'inizio provavo ad analizzare ogni sintomo con un occhio più scientifico possibile, poi c'è stato un momento in cui la coscienza si è...

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ROMA - «Da medico a paziente: all'inizio provavo ad analizzare ogni sintomo con un occhio più scientifico possibile, poi c'è stato un momento in cui la coscienza si è spenta, con un buco di due settimane delle quali non ricordo assolutamente nulla». Dopo oltre un mese di isolamento, è guarito dal virus ebola il paziente zero in Italia. Fabrizio Pulvirenti, il medico siciliano che aveva contratto il virus in Sierra Leone è stato dimesso questa mattina dall'Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.







AFFATICATO - Un po' affaticato, indossa una tuta grigia, sorride finalmente quando da un pc portatile saluta la sua famiglia e Gino Strada in collegamento dalla sala stampa dello Spallanzani.



BLACK OUT PER DUE SETTIMANE - «In quel momento - ha detto il medico - la carica scientifica e i buoni propositi di razionalità sono andati a farsi benedire e il medico è stato spiazzato dal paziente, come è giusto che sia, perché sono un paziente in questo momento»



IL RITORNO A ENNA - Abbraccia, moralmente ma anche fisicamente la task force che lo ha assistito e promette: «Ovvio che tornerò in Sierra Leone, ma devo prima ristabilirmi, devo ristabilire la massa muscolare che dopo un mese in ospedale è completamente scomparsa». In giornata tornerà in Sicilia, nella sua casa a Enna per riabbracciare la sua famiglia.



LA PAURA - «Certo che ho avuto paura - ha detto Pulvirenti - sarebbe stato da pazzi non averne». Non ha avuto tempo di pregare, ha spiegato, perché «per due settimane non sono stato cosciente». Il medico ha raccontato di aver rischiato la vita due volte: all'inizio per una reazione trasfusionale al plasma e poi per una insufficienza respiratoria, quando venne trasferito in rianimazione.



IL VIRUS - «Ho combattuto contro un nemico, sono stato ferito da quel nemico, non sono quindi un eroe». Il medico, 50 anni, ha detto di non sapere in quale momento ha contratto il virus: «E' impossibile definire il momento, ho seguito tutte le procedure». Il nome del virus Ebola che ha colpito il medico è il Makona-Inmi-1. L'Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani lo ha isolato e depositato negli Usa presso il National Center for Biotechnology Information del National Institute of Health.



RITORNO IN AFRICA - Pulvirenti ha spiegato che con il sangue verrà prodotta una raccolta di plasma da convalescente da usare in Africa e per altri pazienti di ebola. Quell'Africa dove, il medico di Emergency, ha assicurato che tornerà presto.


​laura.bogliolo@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero