Donne che odiano gli uomini. Una quarantenne romana invaghita di un suo lontano ex a cui non perdonerà mai, sono parole sue, l'arroganza di averla lasciata («O...
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Tranne la reclusione in cella le altre vie giudiziarie si sono rivelate inadeguate. La donna, che nel 2012 aveva avuto una breve relazione con la vittima, a maggio di quest'anno, riceve un decreto di citazione a giudizio con l'accusa di stalking per le persecuzioni più datate. Ricatti, molestie, pedinamenti, torture telefoniche e web nei riguardi dell'ex che l'avevano già resa destinataria di un ammonimento del questore e che viste le ripetute violazioni, l'hanno portata nello stesso mese al divieto di avvicinarsi alla vittima. Un ordine da subito ignorato. L'indagata, infatti, specie di notte, continua ad alternare raffiche di insulti alternati a perle d'amore, spedite specie di notte, tanto che si ritroverà destinataria del primo mandato d'arresto, sollecitato dal pm Silvia Santucci. Per i difensori il carcere, però, è troppo duro per una single che non riesce a frenare sentimenti e comportamenti magari per debolezze psicologiche, allora scattano i domiciliari in una struttura protetta. Ma lì la molestatrice si trasforma in una furia, rivuole il telefonino e, senza smentirsi, ricomincia all'istante l'assillo, che la porterà a stretto giro di nuovo in galera. Adelaide Pierucci Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero