Ostia, Don Franco choc: «Pronto a dialogare anche coi mafiosi»

Ostia, Don Franco choc: «Pronto a dialogare anche coi mafiosi»
«Sono pronto a parlare con i mafiosi e a dialogare con loro». Una doccia fredda per un territorio che esce da due anni di commissariamento per mafia. La frase choc...

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«Sono pronto a parlare con i mafiosi e a dialogare con loro». Una doccia fredda per un territorio che esce da due anni di commissariamento per mafia. La frase choc porta la firma di don Franco de Donno, parroco per 36 anni della chiesa di Santa Monica a Ostia e in corsa per la presidenza del X Municipio. Se papa Francesco non lascia spiragli e dubbi: «i mafiosi sono scomunicati», aveva scandito Bergoglio nella spianata di Sibari a Cassano allo Jonio, nel 2014, don De Donno cerca la mediazione. «Dialogherei anche con la mafia», dice quasi senza tentennamenti. «Parlerei con loro in quanto persone - prosegue il sacerdote- per vedere quale piccola fessura si può aprire per il bene di Ostia».


IL CLIMA
Una campagna elettorale che non parte con il piede giusto, in un clima di intimidazioni (il parroco è stato contestato da Casapound durante il suo saluto ai fedeli) e di «inquinamento», dove non c'è una distanza netta e precisa dalla mafia sotto i cui colpi un altro sacerdote, don Pino Puglisi è morto. Lui che paragonava gli «uomini d'onore» della Palermo degli anni'90 agli «animali». Don Franco de Donno, tenta la strada del dialogo, invece. «Anche con Casapound - ammette- sono ragazzi che conosco molto bene dai tempi in cui ero insegnante di religione nei licei». Le prime scintille di una campagna elettorale sprint -durerà al massimo 50 giorni- iniziano a farsi sentire. Don Franco è pronto a sacrificarsi per la causa Ostia: «Lo faccio per il bene di questa città», afferma mentre la Curia da una parte lo sostiene dall'altra, come l'allora vescovo vicario Vallini, gli fa la guerra.

SFIDE E ALLEANZE

«Al primo turno- continua il sacerdote- potranno sostenermi solo liste civiche e non i partiti». De Donno rifiuta così le avances del Pd che vedeva in lui una possibile chance. «Il Pd? neanche a pensarci- spiega il prete e candidato- anche se ho ricevuto tante proposte. Tra queste quella di un ex consigliere municipale dem che mi ha chiesto di voler sostenere la mia lista, ho dato un mio ok di massima purché si corra senza simbolo». I transfughi di ogni stagione sono avvertiti.

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Il Messaggero